Chiusura Isola Ecologica, documenti “secretati”?

Cercola sindaco TammaroUna estate ormai inoltrata e un ex sindaco Pasquale Tammaro, leader di Progetto Cercola, più che mai caldo e battagliero.

Una serie di documenti, delibere e rilevazioni da lui stesso fatte, risposte dagli uffici comunali a sue richieste e un verbale steso dai tecnici provinciali in seguito a controlli sull’Isola Ecologica cercolese di Caravita. Questi i documenti inviati al nostro giornale dal “dottore”.

A spiegarci quanto contenuto in quel bel mazzo di documenti proprio Tammaro che non accenna ad abbassare la guardia. «Un’amministrazione “omertosa” quella che guida la nostra città da ormai più di un anno», così l’ex sindaco che, come al solito, non si risparmia in quanto ad aggettivi. La battaglia che Tammaro questa volta sta affrontando si snoda su due punti.

Il primo è relativo alla chiusura, una settimana a inizio maggio, dell’Isola Ecologica.

«Quando l’area fu chiusa – continua Tammaro – subito interpellai gli uffici comunali per essere messo a conoscenza di quanto stesse accadendo. Come ex primo cittadino mi preoccupai per una chiusura anomala di quella struttura che nel corso del mio mandato avevo contribuito a realizzare. Dal comune con una nota a firma del responsabile del servizio dr. Giuseppe De Rosa, mi fu risposto, in data 28 maggio che la chiusura era stata adottata a seguito di un dispositivo del responsabile». Ed in effetti nella nota si legge che la chiusura si era resa indispensabile “al fine di poter consentire al personale qualificato lo spostamento e la pulizia dei cassoni”.Alla risposta si allegava anche copia del dispositivo.

«Nulla di più falso» tuona Tammaro. «Ancora oggi mi chiedo il perché di quella risposta – continua il politico cercolese – e mi chiedo cosa o chi bisognava coprire? La verità è che la chiusura fu obbligata da un verbale elevato dai tecnici provinciali intervenuti per un sopralluogo nell’Isola Ecologica in data 14 maggio. Nel verbale si costatavano alcune difformità “nella gestione dei rifiuti”. A seguito otto punti e diverse osservazioni tra cui la mancata esibizione dell’autorizzazione allo scarico cosa della quale fu messo a conoscenza il distretto Nolano della Polizia Provinciale. Nel verbale – continua Tammaro – anche le giustificazioni addotte dal responsabile dell’area presente al sopralluogo».

E qui le perplessità dell’ex sindaco che si chiede del perché di questa mancata trasparenza nei confronti della vicenda. «Contro di me sarebbero subito partiti manifesti e denunce, ora sembra che nessuno si sia accorto di nulla. Cosa c’è sotto questo comportamento, ripeto “omertoso”, da parte degli uffici comunali? Perché “secretare” documenti che dovrebbero essere liberi a tutti? Qualcuno ha anche provato a dire che infondo parte dei rilievi negativi effettuati dagli ispettori provinciali erano da ascrivere anche a me dato che i lavori di realizzazione dell’area sono stati effettuati sotto la mia amministrazione. A questi rispondo che un sindaco dà le direttive e gli indirizzi. Se già c’era qualche inadempienza è da mettere in capo esclusivamente ai responsabili dei lavori o ai dirigenti. Se nascondono un problema tutto sommato stupido, come si comportano con le cose serie?»

Il secondo punto sul quale si sta concentrando l’attenzione del dottore Tammaro è quello relativo a determine di pagamento per la ditta che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti urbani. Secondo l’ex sindaco sarebbero stati liquidati alla GPN circa 22mila euro che non erano da pagare e a tal proposito fa riferimento alle determine n. 747 del 2012, n. 20 del 2013 e n.59 del 2013 e contestualmente ai rilievi da lui fatti per iscritto e protocollati in data 28 gennaio e 6 marzo 2013.

«Con i suddetti provvedimenti – spiega Tammaro – si riconosceva un indennizzo alla ditta per l’utilizzo di un secondo automezzo a causa dei ritardi, non ascrivibili alla ditta, nel conferimento allo Stir di Caivano e ulteriori indennizzi per il fatto che per sopraggiunte necessità logistiche erano state spostate le località di conferimento. Sul primo punto, con una mia osservazione facevo notare che l’utilizzo di un secondo mezzo era già previsto nel capitolato di gara e quindi non c’era nulla da risarcire. Per quel che riguarda il secondo punto, sempre con mia nota, chiarivo che la richiesta era già stata avanzata direttamente a me negli ultimi mesi del mio mandato, ma che la mia risposta era stata negativa in quanto, anche a fronte di un reale straordinario impegno per il conferimento, il comune avrebbe dovuto defalcare circa quattro ore di straordinario notturno non effettuato dalla ditta e quindi, nel caso, a conti fatti, sarebbe stato addirittura il comune ad avanzare qualcosa nei confronti della GPN».

Pasquale Tammaro ha poi concluso dicendosi certo della serietà della ditta abatese che gestisce il servizio e sicuro che nell’eventualità in cui il comune dovesse richiedere un rimborso, e sarebbe il caso che lo facesse, la GPN di certo non si tirerebbe indietro.

Gennaro Cirillo

Ecco i documenti inviati da Tammaro

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