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Langella attacca Balzano: “Bloccato lo sviluppo di Boscoreale”

OLYMPUS DIGITAL CAMERA“E’ solo il vecchio e padronale modo di intendere la politica, in barba agli interessi della gente”. Questo il duro incipit con il quale ha esordito l’ex sindaco di Boscoreale, Gennaro Langella che sull’argomento Puc non ha risparmiano commenti al vetriolo contro l’amministrazione che guida la cittadina vesuviana, contro il sindaco Giuseppe Balzano e contro quanti, a suo dire, guidano veramente le scelte dell’amministrazione.

“Balzano è nelle mani del Pd e dei Casillo, padre e figlio, che condizionando le decisioni dell’amministrazione sul Piano Urbanistico Comunale, e di conseguenza bloccano lo sviluppo e la crescita di tutta Boscoreale”.

Langella non smentisce né conferma le voci che ormai sembrano essere ben consolidate in paese e che parlano di un Puc che resta in un inutile limbo a causa di un accordo politico-elettoralistico tra il sindaco di Castellammare di Stabia, Nicola Cuomo ed il consigliere regionale Mario Casillo che vorrebbe quest’ultimo, una volta andata in “porto” l’operazione, lanciato verso incarichi politici di livello governativo.

L’accordo tra il vertice stabiese e i Casillo si sarebbe sviluppato sulla base di una disponibilità, da parte di Boscoreale, ad ospitare la delocalizzazione delle aziende stabiesi che insistono sulla linea di costa. Lo spostamento delle industrie sul territorio boschese darebbe la possibilità di realizzare un progetto intercomunale, che coinvolge anche Torre Annunziata e Pompei, per la realizzazione di un polo ricettivo con la costruzione di strutture per l’accoglienza e di un nuovo porto turistico.

La cosa potrebbe togliere le castagne dal fuoco a Cuomo, già preoccupato da i non pochi problemi stabiesi, rilanciandolo per la realizzazione dell’ambizioso progetto che darebbe nuova linfa al turismo e alle opportunità lavorative in un bacino purtroppo depresso e allo stesso tempo lanciare il giovane Casillo sotto i riflettori della politica nazionale per la buona riuscita strategica di tutta l’operazione di delocalizzazione industriale. Nulla di concreto e di certo al momento, ma negli ambienti politici, da più parti, questa voce viene data per attendibile. A confermarla ulteriormente l’immobilismo sul Puc, fermo da oltre un anno, che sta caratterizzando questo passaggio politico-amministrativo a Boscoreale. Il fatto è che, come confermatoci dal consigliere Gennaro Langella, lo strumento urbanistico da lui voluto e realizzato non prevede una zona industriale capace di poter consentire la concretizzazione di quanto si vocifera sull’asse Boscoreale-Castellammare di Stabia.

“Se la voce che vorrebbe l’accordo tra Cuomo e Casillo fosse vera, gli unici a pagarne le dure conseguenze sarebbero i cittadini boschesi. Da un lato, la delocalizzazione delle industrie, qualora fosse stravolto il piano già realizzato, non porterebbe vantaggi al nostro territorio in termini occupazionali. Chi lavora a Castellammare di certo non avrebbe difficoltà a spostarsi di qualche chilometro per raggiungere Boscoreale; mentre per la nostra cittadina risulterebbero fortemente depresse le vocazioni di un paese che certamente è agricolo e turistico, ma di certo non industriale”.

Per Langella il Puc realizzato dall’Ufficio Tecnico comunale in collaborazione con l’università è un progetto che in fase di stesura ha tenuto presente le tante esigenze dei cittadini Boschesi.

“Zona rossa o meno, vincoli più o meno caduti che condizionerebbero il progetto già realizzato, non sono che deboli scusanti per non approvare uno strumento che permetterebbe lo sviluppo di tutta la nostra cittadina. Il Piano era stato praticamente approvato dal commissario Capomacchia che trasformò la propria approvazione in una delibera di presa visione per permettere alla politica di prendersi la responsabilità del futuro di Boscoreale.

La politica, a quanto pare – continua Gennaro Langella – non ha alcuna voglia di assumersi responsabilità. In nessun senso. Anzi, sembra più interessata ad appoggiare gli interessi dei Casillo e di un debole Giuseppe Balzano che le esigenze di tutta la comunità. La maggioranza, proprio a causa della presa visione di Capomacchia, non può stravolgere il Puc mentre, contestualmente sottolinea Langella – non può approvarlo così com’è perché non coincide con gli interessi del Pd che, nel frattempo, parla di un piano da rivedere alla luce delle nuove norme nel frattempo maturate, vedi sentenza del Tar sulla zona rossa, ma pensa, forse, al tanto vociferato accordo intercomunale. Di qui, l’indegno immobilismo”.

In quanto ad ampiezza l’area industriale boschese, in teoria sarebbe sufficiente ad ospitare la paventata delocalizzazione, ma nel piano realizzato dall’ammini-strazione Langella questa area era stata prevista a “macchia di leopardo” in modo da indicare quale area industriale tutte quelle che ospitano le imprese storiche boschesi, evitando loro, in un momento di crisi economica, una delocalizzazione in area industriale che sarebbe potuta risultare fatale economicamente per molte di esse. Questa scelta di prevedere una produttività “diffusa” sul territorio farebbe sì che la restante area disponibile andrebbe a creare una ridotta zona industriale, incapace di ospitare le aziende coinvolte nel progetto costiero.

“Il Puc è comunque soggetto a varianti. Bisognerebbe approvarlo e, magari, nei successivi sessanta giorni, in cui chiunque può presentare le proprie ragioni, presentare delle varianti. Quello che però il Pd vuole realizzare e che il sindaco prigioniero dei suoi alleati non può che avallare aggiunge Langella dovrebbe essere spiegato alla cittadinanza, alla quale i nostri amministratori di maggioranza dovrebbero anche spiegare i perché di decisioni che stroncherebbero le aspettative di tanti piccoli imprenditori, le aspirazioni turistiche di un territorio ricco di attrattive turistiche e culturali e a decretare definitivamente la morte della vocazione agricola boschese. Tutto questo non porta voti e consensi, ma una sicura bocciatura, che in ogni caso non tarderà a venire anche a fronte di un immobilismo che danneggia la città e blocca il reale sviluppo del territorio”.

All’ex sindaco abbiamo chiesto anche se ci sono altri interessi in ballo oltre a quelli che per il momento corrispondono solo a un vocio di strada legato all’operazione Casillo-Cuomo.

“Oggi ha concluso il consigliere Langella – stanno provando un gioco di prestigio per ridisegnare un progetto che, nonostante le illazioni di qualche esponente di questa maggioranza, non è stato da me condizionato in alcun modo, come confermato dal rettore della facoltà di urbanistica a cui affidammo l’incarico di affiancare l’Ufficio Tecnino nella stesura del piano urbanistico. Personalmente, del resto, non ho proprietà a Boscoreale e quindi, giocoforza, non ho interessi sulla destinazione delle aree contrariamente a tanti altri “uomini di Balzano” che già in passato si erano lasciati scappare, anche pubblicamente, delle affermazioni contro un Puc che “danneggerebbe” proprietà personali o di stretti familiari, dimenticando che quando si amministra e si progetta uno strumento simile si devono tenere presenti solo ed esclusivamente gli interessi di tutta la comunità”.

Gennaro Cirillo

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