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Pd, l’area riformista stabiese: “Castellammare merita di più”

“Dopo oltre un anno di amministrazione di ‘centrosinistra’ a guida di una parte del Pd stabiese e alla luce delle recenti nomine in Giunta l’Area riformista del PD cittadino sente il bisogno di parlare alla città e chiarire alcuni punti controversi relativi alla gestione politico-amministrativa, ascrivibile solo ed esclusivamente ad una parte del partito cittadino”.

Si apre così il documento a cui è affidata la dura reazione che l’Area riformista del PD stabiese ha deciso di adottare dopo la decisione del sindaco di Castellammare Nicola Cuomo di nominare in Giunta una professionista non stabiese che ha fatto parte di una giunta di centrodestra. Il deputato europeo Massimo Paolucci, le onorevoli Luisa Bossa e Michela Rostan, il vicesegretario provinciale Toti Lange si sono già espressi dichiarandosi delusi da tale incomprensibile modus operandi.

In un documento emesso a firma di tanti militanti e dirigenti storici del PD si analizza la situazione ormi incandescente. “L’Area riformista – si legge nell’articolato documento – chiede le dimissioni del segretario cittadino Vittorio Cambri che, avallando la nomina di un ex assessore di una giunta di centrodestra ha dimostrato incoerenza e incongruenza con il ruolo ricoperto. Cambri – continuano i Riformisti stabiesi – non riunisce il Partito su questioni fondamentali, risulta assente nei momenti più significativi, non chiarisce su dimissioni e cambi di gruppo di consiglieri né sui consigli comunali saltati per mancanza di numero legale e assenze ascrivibili a consiglieri democratici. Dove vengono decisi – si chiedono – questi modi di fare?” Poi la richiesta: “Castellammare e il Pd stabiese meritano di più. Per questo chiediamo a Vittorio Cambri un gesto sano: si dimetta e consenta a tutta la classe dirigente del Pd cittadino di crescere e far politica in maniera chiara e trasparente, in autonomia, con confronti serrati ma schietti e fondativi di una cultura realmente democratica e non divisiva”.

Nel documento non mancano le proposte: “bisogna creare – si legge – le condizioni affinché sia possibile promuovere una nuova classe dirigente partendo dal ruolo propulsivo del ceto politico e delle amministrazioni in collegamento con i settori migliori e più competenti della società, con associazioni, enti no profit, sindacati e terzo settore e, più in generale, le esperienze di civismo che a Castellammare non sono mai mancate, rinunciando alle cooptazioni e agli ‘ingressi laterali’. Un salto di mentalità necessario per evitare la puntuale riproposizione di quel luogo comune che vuole Castellammare eterna terra di conquista per interessi in larga parte extra-stabiesi. Ma anche scommettere sulle potenzialità della città e del comprensorio che va da Portici, passa per i Monti Lattari ed arriva in Penisola sorrentina: il turismo, il termalismo, l’enogastronomia, il patrimonio storico culturale, il mare, il porto, il Faito, integrati in una strategia globale di marketing territoriale e promozione della città. Si faccia sistema”.

“Al di là dei maldestri tentativi di ricercare alibi e giustificazioni – analizzano ancora – è evidente che quelle fatte sono operazioni che spostano l’asse politico, culturale ed etico dal centrosinistra: tutti gli appelli e gli inviti affinché Cuomo fermasse la macchina dello scontro e della destrutturazione del progetto di cambiamento che più di un anno fa portò al successo elettorale del centrosinistra sono caduti nel vuoto. Sel fuori dalla maggioranza e Idv con posizioni critiche rappresentano il naufragio dell’alleanza elettorale con la quale il centrosinistra si è presentato alla città.
Con questa amministrazione – proseguono – Cuomo e il suo alter ego Cambri sembrano invece scegliere la strada del galleggiamento. Per quanto ci riguarda continueremo a lavorare per fare comunque prevalere gli interessi generali della città e della comunità per riprendere il faticoso ma necessario cammino della ricostruzione. Ad oggi – spiegano – non intravediamo né una prospettiva né una vision di medio periodo per far uscire la città dalla crisi che attraversa. Le opportunità offerte dall’Europa non vengono sfruttate e, a volte, finanche sprecate per incompetenza o superficialità.
Dopo una campagna elettorale basata sulla promessa di valorizzare le eccellenze locali oggi constatiamo la mortificazione delle professionalità che esprime la nostra città: è il momento del coraggio, dell’assunzione delle responsabilità nel compiere scelte chiare, trasparenti e di rottura rispetto a quei meccanismi che tengono la politica e il PD stabiese bloccato dalle divisioni, mascherate dietro le correnti, i gruppi, i personalismi che usano vecchie appartenenze soltanto allo scopo di posizionare col bilancino persone di fiducia nelle postazioni che contano prescindendo dalle competenze. Il reiterare di queste pratiche produce un grande disorientamento tra i nostri elettori ma anche malcontento generale tra la popolazione.

Manca la volontà di aprirsi, di costruire nuovi gruppi dirigenti selezionati sulle capacità intellettuali e politiche e capaci di rappresentare non pezzi di potere correntizio, ma in grado di incarnare ciò che il PD ha dichiarato in questi anni di voler essere, ossia il partito nuovo, diverso dagli altri e nato per mettere in campo un serio e reale cambiamento.
I problemi gravi che attraversa la politica e che quindi coinvolgono le istituzioni nella città di Castellammare si sono palesati completamente per l’incapacità della classe governativa scelta dal Sindaco, in continua lotta per un posto al sole la prima e costretto, il secondo, dal dover dar conto in continuazione alla golden share che la sua corrente ha sulla sua sindacatura. Un sindaco che non vuole apparire ma che in realtà è completamente prono alle minacce della sua area o dei maggiorenti che gli impongono nomine indigeribili e incomprensibili, che mortificano la classe dirigente locale e le professionalità residenti in città.
Noi intendiamo il Pd come una comunità di donne e uomini liberi e confidiamo che il Partito assuma posizioni chiare verso un modo di fare lontano dalla propria cultura: potrebbe essere l’ultima occasione per cambiare davvero.
Ad oggi – concludono – siamo critici con questo modo di fare politica ed amministrare: ciò che l’amministrazione mette in campo non lo fa nel nostro nome, Castellammare merita di più”.

Ecco il documento sottoscritto questa mattina: documento areariformista pdstabia

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