Gli ercolanesi invocano a viva voce la rinascita di una “coscienza sociale” degna di tale appellativo. La comunità è stanca di sentir parlare del pentimento dei boss della mala locale, delle dichiarazioni di killer senza scrupoli oggi passati a collaborare con lo Stato ma per anni cancri del vivere civile e della legalità.
Questi personaggi apparentemente “redenti” la comunità li ha subiti per decenni: prepotenti, a volte tossico dipendenti e quel che è peggio nella maggioranza dei casi semi analfabeti hanno trasmesso modalità comportamentali deviate ad intere generazioni vittime dell’assenza istituzionale e del fatalismo rinunciatario. L’onesto contribuente ercolanese si chiede perché l’attuale sindaco Vincenzo Strazzullo, la giunta e il consiglio comunale non promuovano un dibattito nell’auditorium del Mav (Museo Archeologico Virtuale) nel quale confrontarsi direttamente con la gente. Quale migliore occasione per chi ha operato coscienziosamente e onestamente per ricevere il giusto plauso: in caso contrario ci sarebbe veramente tanto di cui dare conto.
Toto sindaco, toto assessore, toto consigliere: questi i termini usati a Ercolano per rappresentare una riffa che puntualmente al momento dell’estrazione delude gli elettori. La verità è che chi già possiede, in termini di immagine e potere, muove le fila di comparse della politica il cui ruolo è quello di portare acqua al mulino del pezzo da novanta di turno ricevendo in cambio garanzie sulla permanenza dei prossimi cinque anni nell’aula consiliare con tanto di gettone di presenza. Ercolano è divisa in ricchi e poveri, scissa da casati storici e rivalità familiari vecchie di generazioni. Il resto è fandonia, retorica, offesa dell’intelligenza altrui. C’è chi “fa” e chi passivamente sta a guardare nella speranza di ricevere in elemosina le briciole cadute dal tavolo dei potenti. Questa è Ercolano oggi: questo il miserabile scenario che attanaglia i giovani talenti di una terra bella e dannata situata all’ombra del vulcano più famoso d’Europa.
Alfonso Maria Liguori