Ad un fedele che nella recente visita pastorale di Caserta, chiedeva a Papa Francesco di darci la speranza, il pontefice ha risposto: “Non posso darvi la speranza, dico soltanto che Gesù è la speranza” !
Un messaggio semplice ma di alta spiritualità. Le parole del Papa hanno fatto breccia nei cuori di tutti, religiosi ed in quelli che guardano la Chiesa Cattolica con perplessità e scetticismo. L’argentino Bergoglio, Papa Francesco in onore del poverello d’Assisi, ha il dono di arrivare dritto al cuore con poche e semplici parole.
Una figura carismatica che in umiltà riesce a trasmettere il giusto feeling tra Chiesa e fedeli. I cattolici, prima del suo pontificato, erano turbati da alcune vicende poco chiare in ambito ecclesiastico che avevano profondamente minato il rapporto di fede. La decisione epocale di relegare Ratzinger al ruolo di “Papa emerito” e l’elezione di Bergoglio, gesuita di alta statura morale, ha rimesso tutto a posto, anzi ha rafforzato il rapporto di fede.
Papa Francesco entra subito in sintonia con le persone, tocca il cuore dei fedeli, dal vivo come in televisione. Nella visita privata effettuata al suo amico evangelico Giovanni Traettino, della comunità casertana, ha mostrato tutta la sua semplicità. Si è recato, scortato per motivi di sicurezza, nell’abitazione privata del pastore come un cittadino qualsiasi.
Dopo la visita a domicilio, il Pontefice e Traettino si sono recati nella Chiesa pentecostale della Riconciliazione acclamati dalla folta platea di presenti. Il pastore Traettino, impegnato da anni nel rafforzare il rapporto tra cattolici cristiani e protestanti, è orgoglioso dell’amicizia, da vecchia data, con Papa Francesco. Il pastore ha iniziato l’incontro con queste toccanti parole: “Carissimo Papa Francesco, fratello mio”.
Il Pontefice, d’altro canto, nel suo intervento ha chiesto scusa agli evangelici per le persecuzioni subite nell’epoca fascista. Attimi di commozione e di alta religiosità. Nel suo pontificato Francesco sta seguendo il viatico di due Santi Papi: Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II che hanno lasciato un segno indelebile nella storia della Chiesa. Siamo certi che nel tempo Papa Francesco sarà anch’egli venerato come i suoi due illustri predecessori.
Annibale Nuovanno