E’ dedicata a Umberto Bile, curatore dei Girolamini ed eccellenza napoletana nel mondo dell’arte, scomparso prematuramente un anno fa, la mostra “Il Tesoro di Napoli”, inaugurata il primo agosto al Museo del Tesoro di San Gennaro di via Duomo.
Dopo le esposizioni a Roma e Parigi, il Tesoro dei napoletani ritorna a casa. Non a caso, e si perdoni il gioco di parole, ”Ritornano i capolavori del Museo di San Gennaro – The treasure of Naples has come back home” è il “sottotitolo” della mostra.
Cinquanta giorni durerà l’esposizione, resa possibile dalla realizzazione e donazione al Museo di speciali teche blindate, che consentiranno di ammirare da vicino le opere d’arte.
Il Tesoro di San Gennaro ha un valore inestimabile, frutto di secoli di donazioni di papi, re, regine, imperatori, uomini illustri e gente comune, che l’antica istituzione della Deputazione della Cappella di San Gennaro ha preservato intatto, mettendolo al riparo da spoliazioni, finanziamenti di guerre e alienazioni.
Tra gli oggetti più preziosi che saranno in mostra, spicca la Mitra di San Gennaro, un pezzo unico tra i copricapi vescovili più preziosi al mondo, gioiello dell’oreficeria angioina realizzato da Matteo Treglia, artista che ha regalato ai napoletani e al mondo intero un oggetto dallo straordinario valore artistico ed economico. Da ammirare, inoltre, collane, crocifissi, candelabri, busti e documenti.
Paolo Jorio, Direttore del Museo, che ha organizzato e promosso mostre anche all’estero, parla di “un progetto di diffusione napoletana, che offre l’opportunità di far conoscere Napoli, specialmente a chi aveva un pregiudizio sulla città. San Gennaro non è più solo il patrono di Napoli, ma il testimonial di una grandissima civiltà”.
Tutta l’arte è un tesoro, ma in questo caso è un Tesoro vero e proprio, che dopo aver incantato per la sua magnificenza Roma e Parigi, e attualmente Belo Horizonte in Brasile, ritorna a Napoli, in grande, grandissimo stile.
Agnese Serrapica