“Il territorio prima di tutto”. Ad affermarlo è il consigliere regionale del Gruppo Misto (tesserato) Forza Italia, Massimo Ianniciello, che ha analizzato la situazione dei berlusconiani nell’area vesuviana.
Ci faccia un’analisi della politica espressa dal suo partito nell’area vesuviana stabiese sorrentina.
“Con un certo rammarico devo constatare che, nelle passate regionali del 2010, nel territorio che va da Boscoreale passando per Castellammare di Stabia e arriva fino a Massalubrense, nonostante la presenza di molti candidati, nessuno è stato eletto. Perché?”
Il perché ce lo deve spiegare lei…
“Come mai tra i 13 eletti nel Pdl regionale l’area vesuviana stabiese sorrentina (27 comuni in tutto) non ha visto nessun eletto? Nonostante la presenza di svariati politici della zona come Longobardi, Fiorentino e Gava?”
Seguendo il suo concetto, per il 2015 ci vorrà una minore dispersione di voto?
I numeri ci dicono che è così considerando che nel 2010 su 60 consiglieri regionali, il collegio di Napoli (91 Comuni e 29 quartieri della città di Napoli) rappresentò ed elesse il 55% (32 seggi). Nel 2015 con la riduzione di 10 seggi, il collegio di Napoli esprimerà 27 seggi. La risposta è presto detta: per essere eletti serviranno consensi e una massiccia presenza sul territorio già coltivata.”
Quale sarebbe la strada giusta futura?
“Il futuro del nostro partito non può non prescindere da un confronto politico al proprio interno. Penso che a questo punto le primarie siano fondamentali per decidere la classe dirigente del futuro, non più nominata dall’alto e senza consenso, ma con esperienza e scelta dai cittadini. Sono sostenitore convinto della selezione dal basso, ritenendo, questa, l’unica strada perseguibile. Concludendo, sulle scelte da fare in futuro, non bastano 2-3000 mila voti per fare il salto e diventare espressione regionale. Dobbiamo renderci portatori di una visione d’insieme e non più da solisti.”
Ideologicamente rimprovera qualcosa al suo partito nell’area vesuviana stabiese sorrentina?
“La classe dirigente che persiste, nonostante le debacle, nell’area vesuviana stabiese sorrentina, nelle vecchie strutture del partito. Quelli che hanno portato alla composizione delle liste nel 2013, non è stato in grado di percepire il reale bisogno del territorio.”
Ce la dica tutta, consigliere Ianniciello
“Quest’area dal 2011 ad oggi, è stata ulteriormente mortificata, perdendo la propria identità. Abbiamo avuto nel 60% dei comuni interessati dall’election day del 25 maggio scorso, alleanze innaturali che hanno demolito la credibilità di Forza Italia che si è trovata coalizzata con il PD. Nonostante tutto questo, non ha intaccato chi, come me, è rimasto coerente dinanzi al proprio elettorato. Fare politica significa anche analizzare i flussi elettorali per dare maggiore propulsione al nostro consenso. Anche questo vuol dire fare politica.”
In questa “valle di lacrime” qualcosa di buono è stato fatto?
“Qualcosa di buono sì, ricordo il caso più attuale del sindaco di Torre del Greco, Ciro Borriello (eletto al ballottaggio del 9 giugno 2014) che, pensate un po’, prima di essere eletto ha dovuto lottare fino all’ultimo per ottenere la candidatura con simbolo del nostro partito. Perché, non lo dimentichiamo, basterebbe rileggere le cronache dell’epoca per trovarne ampia conferma.”
Qualche altro?
“C’è l’esperienza politica dell’ex sindaco del Pdl di Santa Maria La Carità, mi riferisco al giovane Francesco Cascone che, per restare in piedi e sopravvivere a livello politico, è stato relegato al ruolo di consigliere comunale nel Comune che ha amministrato, ottimamente e con egregi risultati, per 10 anni (dal 2004 al 2014). Provo grande amarezza per questa situazione all’interno di un partito che dovrebbe badare alla meritocrazia, al territorio e premiare persone come Cascone che hanno portato i risultati e non chiacchiere”
Le sue idee in quale giovane leader si rispecchiano?
“Sicuramente in quelle dell’on. Raffaele Fitto. Condivido fortemente la battaglia che sta portando avanti e la necessità di selezionare la classe dirigente, dal basso, attraverso lo strumento delle primarie. Quello che chiediamo anche noi da tempo in Campania.”
In conclusione, cosa augura all’area vesuviana – stabiese – sorrentina?
“Mi auguro che questa fase d’immobilismo che ha portato all’implosione del partito (da ricercare, probabilmente, in un egoismo politico ormai alla deriva) sia presto superata attraverso il coinvolgimento e le capacità di quelle persone, già presenti all’interno del nostro partito, in grado di intercettare le reali esigenze e criticità dei territori. Una sfida da vincere a tutti i costi, quella che ci apprestiamo a combattere nell’area vesuviana stabiese sorrentina.”