Per chi non lo sapesse, lo strummolo è la trottola che azionata da una cordicella, o funicella, si produce in una serie di giravolte dall’esito del tutto imprevedibile. In passato, era molto frequente trovare questo oggetto nei cortili o sui cigli dei marciapiedi e intorno ad esso frotte di bambini che trascorrevano i loro pomeriggi in compagnia di questo sfizioso passatempo. Sempre per chi non lo sapesse, questo giocattolo dispone, alla base, di una punta metallica, leggermente acuminata che permette all’oggetto stesso di rimanere in equilibrio per tutta la durata del movimento rotatorio. Tuttavia, questa punta ha in sé anche qualcosa di inquietante, a pensarci bene. Perché volteggiando, incontrando magari una superficie friabile, è capace di produrre solchi, fratture o veri e propri buchi.
L’immagine dello strummolo credo che si adatti perfettamente alla gestione, del tutto fallimentare, degli Scavi di Stabia. Lo strummolo, infatti, gira, si esibisce in piroette, saltelli spettacolari, ma senza uno scopo, se non quello del divertimento puro e semplice; inoltre lo strummolo è instabile, oscillante, lunatico, capace di accelerazioni improvvise e di bruschi rallentamenti, ed è soprattutto un oggetto claudicante, passivo, che esiste soltanto in relazione a un propulsore, ovvero di una spinta, di un input. Senza considerare naturalmente i danni sopramenzionati che è capace di fare. La gestione dell’antica Stabia da parte degli Enti preposti – Soprintendenza, Ras, Comune – assomiglia molto ai giri dello strummolo, fatta cioè di grandiosi progetti, piroette sensazionali, e di miseri rallentamenti. Su tutti, quelli intorno al sistema di infrastrutture promesso dalla Fondazione americana e mai realizzato, il Visitor Center incompiuto, il complesso meccanismo di mobilità verticale che avrebbe dovuto collegare le due parti della città, il centro e l’area archeologica nella fattispecie, il camminamento sospeso tra il complesso delle “Terme Nuove” e la Villa di Arianna. A questo punto ci sta bene un eccetera, eccetera.
Insomma, uno strummolo che gira, rigira, si muove e si contorce unicamente per inerzia, capace di sfiancarsi, di produrre una mole imponente di movimento, eppure di rimanere fermo sempre allo stesso punto. Tuttavia, mentre questo strummolo impazzito continua a girare, non accennando a barcollare poiché azionato da una funicella assai vigorosa fatta di connivenze politiche e manageriali, rimangono le fratture insanabili e gli sfregi spaventosi inferti al volto di Castellammare. Il tutto, senza che a nessuno manco interessi, con il benestare di una cittadinanza, per larghi pezzi, narcotizzata dalla stagione balneare entrata – finalmente – nel vivo.
É nella natura dello strummolo bloccarsi, mettere fine alla sua inutile e goliardica danza. Quando la trottola si inclinerà, cadendo rovinosamente a terra, ci si accorgerà che il prezzo pagato per il collasso del patrimonio culturale stabiese sarà stato incredibilmente salato.
Angelo Mascolo