Dopo un iniziale interessamento da parte degli organi di controllo scaturito proprio dalle segnalazioni pervenute dal nostro giornale, Bagnoli ripiomba nel più cupo fatalismo rinunciatario.
Non intendiamo elevarci a paladini della giustizia, ci mancherebbe altro: tuttavia lusinga l’idea di essere vigili osservatori di una realtà violentata per decenni da politiche industriali senza scrupoli e da amministratori non all’altezza del delicato ruolo ricoperto. Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha abbandonato la periferia della città ad un declino tanto miserabile quanto continuo: non si può rimirare passivamente un simile sfacelo, rendersi complici silenziosi di chi dal palazzo di città non ha mosso un dito per garantire dignità e qualità d’esistenza ad una delle aree più rappresentative della città.
Nel nostro piccolo continueremo con umiltà a segnalare vergogne sociali che non hanno alcuna attenuante da concedere a chi governa maldestramente la comunità partenopea.
Ormai si sta toccando il fondo: a Napoli si muore per il crollo di calcinacci e la cosa, incredibilmente, non scuote più di tanto le coscienze di chi male amministra la capitale del Mediterraneo.
Perifrasando una celebre commedia di Eduardo De Filippo diremmo “che la nottata a Napoli proprio non passa” con i residenti alla ricerca di un raggio di sole che fatica vistosamente a far capolino dai nuvoloni della cattiva politica.
Alfonso Maria Liguori