Alcuni attivisti questa mattina si sono arrampicati sulle impalcature del cantiere del museo ‘Corporea’ a Città della Scienza a Napoli in via Coroglio.
La protesta è stata messa in scena alla vigilia della visita del presidente del Consiglio Matteo Renzi, atteso domani nel capoluogo partenopeo, contro la firma dell’accordo di programma per la ricostruzione della cittadella, distrutta da un incendio la notte del 4 marzo 2013.
I manifestanti hanno srotolato uno striscione con sopra la scritta: “Renzi e co. state a casa, nessun accordo sulle nostre teste. Stop a speculazioni e privatizzazioni”.
Contemporaneamente altre persone hanno effettuato un volantinaggio per spiegare le ragioni della protesta. «Non si può ricostruire sull’area destinata a spiaggia pubblica. Città della Scienza va trasferita come prescrivono le leggi, i piani urbanistici e la delibera firmata da 13mila napoletani ed approvata due anni fa dal consiglio comunale».
La protesta poggia anche sulle modalità della firma, che avviene alla vigilia Ferragosto cosa che, secondo i manifestanti, avviene «senza una discussione in Consiglio. Discussione che la Giunta ci ha rifiutato».
A fronte di nessuna garanzia sulla bonifica si regalano 40 milioni di euro alla Fondazione Idis senza aver chiarito gli obiettivi dell’incendio e senza che Città della Scienza abbia certificato la bonifica delle sue aree.
Per i manifestanti, dunque, la firma dell’accordo è “un’operazione di facciata per mascherare la prossima speculazione su Bagnoli, con la modifica del piano urbanistico e l’ingresso di Fintecna nell’affare, senza trasparenza e controllo democratico sui processi”.
La protesta è terminata senza disordini, ma l’area resta presidiata dalla polizia.