“Beni confiscati, nessuna rinuncia da parte del Comune, anzi esattamente l’opposto, afferma il primo cittadino di Castellammare, Nicola Cuomo. Attraverso il conferimento al Consorzio dei beni sequestrati al boss Di Martino intendiamo dare concretezza alla “aggressione” al patrimonio della camorra, che resta l’unico strumento efficace per la disarticolazione delle organizzazioni criminali ed, in uno, la prova reale del processo di cambiamento in atto nelle terre di camorra. Un indicatore di quanto gli enti locali e le istituzioni tutte favoriscano la costruzione di capitale sociale e di senso civile sui propri territori”.
I beni confiscati alla criminalità organizzata sono assegnati ai comuni con l’obiettivo di restituire ai cittadini quanto sottratto con attività illecite. Il significato simbolico della trasformazione di questi beni in luoghi sociali, di promozione di diritti, a servizio della cittadinanza è fortissimo.
“L’Amministrazione comunale di Castellammare di Stabia è fermamente convinta che sia necessario fare in modo che i beni confiscati diventino “beni comuni”, ovvero una risorsa economica, ambientale e culturale restituita alla collettività – aggiunge il Sindaco – ed ha scelto di farlo avvalendosi della collaborazione e del supporto del Consorzio Sole, la cui mission è la riutilizzazione a fini sociali dei beni confiscati alla criminalità organizzata”.
Il Consorzio “S.O.L.E. Sviluppo Occupazione Legalità Economica – Cammini di Legalità” è nato nel 2003, su iniziativa dell’allora Presidente della Provincia di Napoli Amato Lamberti con l’obiettivo di restituire alla società civile dei beni che sono proventi di attività criminale. Ne fanno parte i Comuni di Castellammare di Stabia, Afragola, Arzano, Boscotrecase, Casalnuovo, Ercolano, Marano di Napoli, Melito di Napoli, Nola, Pollena Trocchia, Pomigliano d’Arco, San Giorgio a Cremano, San Sebastiano al Vesuvio, Sant’Antimo, Saviano, Torre del Greco e Villaricca.
Attraverso il riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati alla criminalità organizzata, il Consorzio contribuisce a rinsaldare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e a togliere forza alle organizzazioni malavitose. In un decennio di attività sui beni ad esso conferiti dai Comuni, il Consorzio Sole ha beneficiato di finanziamenti per la ristrutturazione di immobili e ha concesso ai soggetti individuati dal Codice Antimafia appartamenti, ville e terreni per la realizzazione di progetti di alta valenza sociale.
Il Consorzio è stato scelto per partecipare ai lavori del Nucleo di Supporto, istituito presso la Prefettura di Napoli, e finalizzato, in sinergia con l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, ad accelerare i procedimenti di destinazione dei beni, rimuovendo gli ostacoli che possono rendere gli stessi poco appetibili per le amministrazioni interessate al loro riutilizzo ed è esattamente questo il motivo per cui l’Amministrazione di Castellammare ha deciso di conferire allo stesso i beni confiscati al boss Di Martino.
Nel maggio scorso il Comune di Castellammare e l’Asl Napoli 3 sud insieme al Consorzio Sole hanno deciso di realizzare un centro per il contrasto alla violenza di genere a Scanzano nella casa del defunto boss D’Alessandro. L’immobile, che è nella disponibilità del Consorzio, è stato recentemente destinatario di un finanziamento per la sua ristrutturazione da parte della Regione Campania ed a breve dovrebbero avere inizio i relativi lavori.
“I beni confiscati non sono immobili come gli altri, il loro utilizzo sociale è un indicatore della crescita di comunità alternative alla camorra, afferma l’assessore al welfare, Antonio Poziello. La scelta di conferire al Consorzio i beni del boss è stata fatta per consentire il pieno utilizzo sociale dei beni confiscati e trasferiti al patrimonio del Comune, utilizzandone la decennale esperienza. Non c’è da parte nostra alcuna rinuncia –prosegue l’assessore-, c’è invece la scelta di utilizzare il know how e le strutture del Consorzio per ottenere finanziamenti per la ristrutturazione di quei beni e per restituire ai cittadini quello che la camorra ha sottratto loro e offrire possibilità di lavoro e crescita economica, sviluppo e riscatto del territorio”.