Solo oggi il presidente Matteo Renzi si reca a Bagnoli sulle ceneri di quella periferia per decenni devastata da politiche industriali scellerate. Solo oggi riceve i “fischi” dei tantissimi giovani, molti studenti universitari, stanchi di ascoltare le chiacchiere del leader di turno che “di volata” promette mari e monti per poi concretizzare ben poco.
Passi prima il buon Renzi a trovare il sindaco di Napoli Luigi de Magistris e gli chieda quanto ha prodotto in cinque anni di buono per questa città e soprattutto come si possa ancora morire per la caduta di calcinacci in uno dei siti più rappresentativi della città. Prenda atto delle blatte, dei ratti che popolano il quartiere Bagnoli indisturbati, dell’assenza di uno Stato che per buona parte della periferia di Napoli resta latitante e sordo alle sacrosante rivendicazioni degli onesti contribuenti.
Lo sfacelo della Città della Scienza, Bagnoli Futura fallita ancor prima di cominciare i lavori: questa volta Renzi pesi bene le parole, dia un seguito “concreto” ai sia pur elaborati discorsi propagandistici che spesso lasciano il tempo che trovano.
Molti gli scettici tra gli addetti ai lavori e soprattutto tra i residenti di un quartiere “dormitorio” in cui sono solo sporadiche ma agguerrite associazioni di giovani a combattere contro il fatalismo rinunciatario di una classe politica che al momento non ha interessi nella zona. Prevalga il buon senso sugli scontati interessi massonici, sulle logiche di poteri paralleli che da sempre determinano inesorabilmente l’ascesa o il declino di città e regioni.
Tacere su tale miserabile realtà equivale ad essere complici di un modo scellerato di amministrare il Paese Italia ignorando le reali esigenze di chi non crede nella tanto pubblicizzata ripresa economica di cui sono poche fasce elitarie a godere. Sia la visita del premier Renzi a Bagnoli punto di svolta e non ennesima passerella forzata organizzata dallo staff del pezzo da novanta di turno.
Alfonso Maria Liguori
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