ISCHIA – Urge riformare la disciplina contenuta nell’art. 39 del d.lgs. 18 luglio 2005, che consente, in molti casi, il governo di unità da diporto senza alcuna minima competenza dimostrata da un titolo abilitativo, alla luce dell’indiscriminato utilizzo di unità da diporto lungo le coste nei giorni caldi della stagione diportistica e non per assecondare la lobby di costruttori nautici preoccupati solo di aumentare i loro fatturato invece di diffondere la cultura del turismo nautico asset strategico del “pontile d’Europa”.
E certamente a maggior ragione sarebbe opportuno vietare il noleggio di tali unità da diporto in presenza di segnalate avverse condizioni meteo marine.
Vittima dell’inesperienza i 4 naufraghi di San Francesco, tra cui uno purtroppo morto, si sono lasciati ingannare dal ridosso, che particolari condizioni morfologiche ed orografiche offrono al golfo di Napoli con mare da ponente, ma che scapolato capo Horn, abbiamo così ribattezzato Punta Caruso, si manifesta improvviso ed impietoso.
A Napoli si manifesta solo con un poco di schiuma bianca, che si va ad infrangere sul Castel dell’Ovo, ingannando chi non ha il favore di Nettuno.
A questo si aggiunga, che la nuova scogliera soffolta, a protezione del ripascimento della spiaggia di San Francesco, ha determinato con l’abbassamento del fondale l’aumento di creste che si infrangono e generano risacca, particolarmente pericoloso dunque attarrare sulla spiaggia, meglio calare l’ancora su fondale ancora alto.
Ma questo i 4 sfortunati ragazzi non potevano saperlo e non lo potranno sapere questa ed altre insidie del mare i prossimi sventurati che andranno, purtroppo, ad infoltire le cronache dei disastri in mare, che impegnano uomini e mezzi delle Capitanerie se non interviene il legislatore imponendo una maggiore cultura del mare.
Per tutti gli altri ci sono i giardinetti pubblici.
Lino Ferrara
Presidente
Unione Nazionale Armatori da Diporto