Questo spettacolo parla di un inganno. L’inganno che la letteratura, il cinema, tutte le fiabe, i miti, le epopee hanno perpetrato: cioè che la vita ha una direzione, conflitti, scopi, un climax e una soluzione.
Mentre viviamo cerchiamo di leggere la nostra esistenza con gli strumenti che ci hanno dato e ci inganniamo ogni volta, fino a che la soluzione arriva, ma non ne possiamo godere: tutte le storie possono finire con la morte del protagonista, ma il protagonista da questo finale non può apprendere niente.
La storia che viene raccontata è la singola vicenda di una ragazza che lotta per far diventare la sua piccola e sporca vita, un grande romanzo dove ci sia spazio per l’amore, la magia, la cattiveria, la speranza e alla fine anche per la morte.
Angela, la protagonista di questo racconto, è una ragazza albanese che arriva in Italia alla fine degli anni 90. La sua odissea si distacca presto dal realismo e diventa una leggenda mitica con personaggi fantastici che guidano Angela nel suo viaggio.
Angela si trasforma, assume man mano le essenze dei personaggio di cui ha letto, pronunciandone spesso le battute. Il suo dramma vive scene che sembrano tratte dai classici della letteratura.
Molte volte la materia cambia sul palco: i personaggi si trasformano, Angela stessa si modifica, ma soprattutto il tragico diventa comico e il comico diventa tragico.