Palazzo Fienga sarà sgomberato, c’è l’ordinanza di Starita, ma l’iter è ancora lungo

palazzo fienga poliziaTORRE ANNUNZIATA – Palazzo Fienga è da sgomberare. La relazione redatta dal professor Vittorio de Riso di Carpinone, incaricato dalla Procura di Torre Annunziata, su richiesta del Comune, per verificare la staticità dell’edificio al civico 46 di via Bertone, non lascia dubbi. Stando alla dettagliata relazione il palazzo,  ex pastificio, tristemente noto per essere diventato sin dagli anni ‘80 l’enclave del clan Gionta, presenterebbe gravi carenze statiche ed in particolare sono pericolanti le rampe di scale e i ballatoi.

Il super boss fondatore della cosca, Valentino Gionta, è in carcere da anni per scontare l’ergastolo. Suo figlio Aldo, il boss poeta, è stato catturato il 16 agosto scorso dopo una latitanza durata oltre due mesi. L’attuale reggente del clan, il nipote Valentino junior, ha 22 anni ed è tuttora latitante. Ma tutti hanno in comune la residenza in quell’edificio, divenuto roccaforte e sede di summit di camorra che hanno portato a decine di omicidi.

Lo storico palazzo torrese sarebbe giunto allo stato critico in cui si trova a causa di una assoluta mancanza di manutenzione ordinaria e straordinaria, ma a minarne la staticità soprattutto le numerose modifiche incorse negli anni. La costruzione di vie di fuga, cunicoli e rifugi nascosti, secondo gli esperti, hanno reso Palazzo Fienga inespugnabile alle forze dell’ordine, ma inevitabilmente pericoloso per chi ci vive.

In un primo momento, a fine luglio, dopo l’ennesimo sopralluogo da parte dei tecnici, era emersa la possibilità di sgomberare ed addirittura abbattere Palazzo Fienga. Ad oggi, invece, la realtà emersa dai rilievi parla di una necessità di liberare i locali, ma per un’effettiva ristrutturazione dello stabile che diverrebbe nuovamente abitabile. Questo dovrebbe essere eseguito dai proprietari o, in alternativa, dal Comune in danno agli stessi.

Le scale e i relativi ballatoi in particolare, rischiano il crollo che potrebbe essere determinato da una leggera scossa di terremoto, dal maltempo o finanche da qualche vibrazione più forte. Gli appartamenti, invece, risulterebbero solidi, solo che per il Comune di Torre Annunziata è divenuto troppo “pericoloso” l’accesso alle abitazioni. Alla stessa conclusione erano giunte anche le precedenti amministrazioni nel 1996 e nel 2003.

Oggi il primo cittadino torrese, Giosuè Starita, a seguito delle esplicite richieste contenute nelle prescrizioni presentate dalla Prefettura di Napoli, ha emanato un’ordinanza di sgombero in data 18 agosto, con la quale intima ai 28 nuclei familiari di abbandonare al più presto i locali di Palazzo Fienga per “prevenire ogni forma di pericolo”. Tra questi, spiccano i nomi di Valentino Gionta (detenuto nel carcere di Milano), di sua sorella Teresa, nonché delle famiglie dei fedelissimi giontiani Guarro, Iapicca, Paduano e Gallo.

Tra essi ci sono tanti incensurati, ma alcuni degli appartamenti della roccaforte dei Valentini sono “liberi” dopo che i proprietari o gli inquilini non lo sono più perché detenuti da tempo in carcere per associazione camorristica.

La faccenda “Palazzo Fienga” però è tutt’altro che conclusa. Nel frattempo, è sorto un altro problema, evidenziato anche dalle continue “visite” dei proprietari degli alloggi a Palazzo Criscuolo, sede del Comune di Torre Annunziata: dove vanno traslocati i residenti sgomberati?

Un quesito per nulla semplice a cui dare una risposta fattiva e concretizzabile. L’amministrazione del sindaco Giosuè Starita da giorni sta provando a dare una felice soluzione all’emergenza Palazzo Fienga. Intanto gli stessi 28 proprietari degli alloggi potranno appellarsi al Tar Campania entro metà settembre o presentare entro metà ottobre ricorso straordinario al Capo dello Stato contro la decisione presa dal sindaco Starita.

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