A cedere sotto il peso della vetusta età, ma soprattutto dell’incuria un edificio disabitato nel cuore storico della città oplontina. Nel Quadrilatero Carceri in vico Uguaglianza lo stabile si è sbriciolato precipitando addosso a quanti in quel momento transitavano di lì. Si tratta di un edificio soggetto a ordinanza di sgombero e ufficialmente disabitato, ma l’ipotesi che vi fossero comunque persone all’interno ha condotto sul posto un ingente spiegamento di soccorsi per la rimozione delle macerie. Sul posto anche i soccorsi medici e una squadra dei Vigili del Fuoco nonchè la Polizia Municipale e le forze dell’ordine, compresa una volante del commissariato di Pompei. Al momento si registrano due feriti estratti dalle macerie, una anziana signora e suo figlio di 40 anni che attualmente sono stati accompagnati all’ospedale di Boscotrecase. Le loro condizioni non sarebbero gravi, dal nosocomio fanno sapere che non necessitano nemmeno della Tac, ma saranno solo medicati e dimessi. Uscito totalmente e miracolosamente illeso un bambino di otto anni. Il piccolo è riuscito a fuggire schivando la pioggia di calcinacci. I Vigili del Fuoco, dopo le diverse difficoltà per raggiungere il luogo, stretto, che non permette un’agile accesso ai mezzi pesanti dei caschi rossi, hanno lavorato per estrarre altri malcapitati coinvolti dalle macerie, ma fortunatamente l’ipotesi di una persona dispersa si è poi rivelata infondata. La zona attualmente è stata interdetta, ma le condizioni dell’edificio crollato non è molto dissimile dagli edifici circostanti, sfregiati e mai ristrutturati seriamente dal 1980 a causa del terremoto. Un crollo comunque annunciato. Il palazzo erano giorni che perdeva pezzi di intonaco e cornicioni e scricchiolava già da ieri sera. I vigili del fuoco avevano già fatto allontanare due famiglie da un edificio attiguo, poi verso ora di pranzo di oggi il cedimento. La struttura è scivolata senza più freni e ha inondato di macerie il vicolo e i suoi abitanti. Sul posto è giunto anche il sindaco di Torre Annunziata Giosuè Starita che però è stato accolto dalla rabbia dei cittadini dell’area che da anni denunciano di sentirsi abbandonati e lontani dalle priorità dell’amministrazione torrese. “Le ricerche di un’eventuale vittima – ha detto il sindaco Starita – sono state effettuate con due pause: prima con l’uso delle strumentazioni e poi con i cani. Per ben due volte sono stati utilizzati macchinari e i cani per la ricerca, su più livelli di scavi. Ma sembra che per noi tutti si possa concludere che si è trattato solo di un grande spavento. Soprattutto per gli abitanti del luogo. Molti ingressi sono stati murati per impedire l’occupazione abusiva degli stabili pericolanti e continuiamo a effettuare verifiche. Per bonificare l’intera area occorrerebbero cento milioni di euro. Il Comune non è all’altezza di sostenere questa spesa per la riqualificazione globale”. Intanto sembrerebbe che la Procura della Repubblica di Torre Annunziata abbia già aperto un fascicolo d’inchiesta sull’accaduto: si indaga per disastro colposo.