“La sentenza della Corte Costituzionale del giugno scorso è chiara: è vietato vietare la fecondazione eterologa. È tempo che le Regioni, superando l’impasse del Parlamento sul tema, stabiliscano delle linee guida, seguendo l’esempio della Toscana, che ha continuato a praticare la fecondazione eterologa, disponendo un contributo di 500 euro per le coppie che vogliano ricorrervi. Al di là delle questioni etiche, c’è una realtà che non va ignorata.
Ci sono coppie che desiderano ardentemente un figlio e sono pronte a tutto. Il ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo non può essere negato da una democrazia come la nostra, soprattutto qualora sia stata diagnosticata una patologia che causa sterilità o infertilità “assolute ed irreversibili”, come è scritto nella sentenza”. Così Flora Beneduce, consigliere regionale e componente della V Commissione consiliare che si occupa di Sanità e Sicurezza sociale, lancia un tema che urge e sul quale è necessario che la Regione Campania legiferi, sulla scia della Toscana e degli altri cinque enti regionali che si sono mobilitati per dire “no” allo stop governativo. “Circa 9mila coppie in Italia vorrebbero un bambino, di queste 4mila ricorrono all’eterologa, soprattutto in Ucraina e Spagna. Possiamo continuare a ignorare questi dati? Possiamo chiedere ai nostri cittadini un sacrificio economico ed emotivo simile? Questi “viaggi della speranza” non hanno senso in un Paese che ha i mezzi, gli strumenti normativi e la capacità di rispondere anche a questa esigenza”.