Un bene confiscato alla camorra, un’associazione che accoglie stranieri richiedenti asilo, un’associazione podistica attiva anche nel sociale, l’impegno di molti giovani: questi gli elementi che fanno da sfondo alla vicenda.
Siamo in via Santa Caterina, nel cuore del centro storico stabiese, dove al numero civico 11 c’è l’Asharam, una palazzina confiscata alla camorra e gestita dall’associazione Cpn, la “Casa della pace e la Nonviolenza”. Dal dicembre 2008, anno in cui il bene gli è stato affidato, la Cpn offre ospitalità agli stranieri in difficoltà abitativa per un totale di 21 mila posti letto dispensati gratuitamente a circa 1500 persone. Dal giugno scorso, su affidamento della Prefettura, l’Asharam ospita venti migranti, ragazzi dai 18 ai 25 anni, provenienti prevalentemente dalla Nigeria.
“Da quando i ragazzi africani sono arrivati sono stati molti i gesti di solidarietà da parte dei cittadini stabiesi, a partire dai più giovani”. A parlare è Maurizio Somma, fondatore della Cpn e anima dell’Asharam, che continua: “In un momento di crisi economica e sociale per il nostro paese, dove sono molti i soggetti che in diverso modo approfittano dell’emergenza migranti per lucrare sulle vite di queste persone, e purtroppo iniziano ad alzarsi anche i venti della xenofobia, a Castellammare assistiamo ad importanti gesti di solidarietà. Nelle ultime settimane molti stabiesi ci hanno portato indumenti, cibo, lenzuola e persino computer. Grazie alla disponibilità di giovani volontari, sono stati avviati anche corsi d’italiano”.
Ultima in ordine di tempo è l’iniziativa del Marathon club Stabiae. Da Santa Caterina ci spostiamo di qualche centinaia di metri verso via Roma, in pieno centro città, dove nella loro piccola ma graziosa sede, i soci del Marathon club hanno deciso di intraprendere una campagna per la raccolta di scarpe da donare ai ragazzi dell’Asharam. Anna Di Palma, presidente dell’associazione sportiva, spiega: “Il nostro è un gesto d’amore verso questi giovani che hanno bisogno di essere coinvolti e lo sport è lo strumento migliore per farlo. L’obiettivo è quello di farli partecipare anche alle nostre attività, dalle maratone alle passeggiate. Ad esempio due anni fa abbiamo conosciuto Hamidou, un ragazzo africano ospite dell’Asharam, che si è avvicinato alla nostra associazione, ha cominciato a correre con noi e a partecipare alle maratone. Un esempio di amicizia oltre che d’integrazione, infatti Hamidou ha trovato un lavoro. La speranza è che questa storia possa ripetersi anche con altri migranti. Chiunque voglia donare un paio di scarpe da ginnastica può farlo contattandoci sul nostro profilo facebook ‘Marathon Club Stabiae Nonsolocorsa’”.
Carmine Iovine