Malmenato e gettato in acqua, mentre la baby gang che lo aveva preso di mira filmava tutto con i telefonini. È accaduto lunedì scorso in villa comunale ed ha per protagonista Giovanni (nome di fantasia), un 42enne stabiese che insieme ai familiari ha denunciato tutto alle forze dell’ordine ed ha deciso di rendere pubblica, pur volendo restare nell’anonimato, una vicenda a tratti incredibile.
“Come mio solito il 1 settembre scorso alle 23 circa – raccontato l’uomo – mi sono recato a bordo del mio scooter in villa comunale. Ho parcheggiato il motorino e stavo passeggiando a piedi sul lungomare, quando sono stato avvicinato da un gruppo di ragazzi che hanno iniziato a spintonarmi”.
La banda sarebbe composta da oltre dieci ragazzi di età tra i 18 e i 20 anni: ridono, chiedono all’uomo se ha soldi con sé, gli mettono le mani nelle tasche. Giovanni capisce che non è aria, si affretta a raggiungere il motorino, ma nel momento in cui cerca di mettere in moto i giovani gli sfilano le chiavi dalle mani e due di loro si allontanano con lo scooter. Gli altri del gruppo trascinano il 42enne verso l’arenile, nei pressi di una banchina. “Mi hanno spinto in acqua nonostante avessi detto di non saper nuotare – dice Giovanni – sono riuscito ad aggrapparmi a delle funi che servono per l’attracco delle barche che mi hanno consentito di non affogare”. La banda non ne ha ancora abbastanza: lascia il motorino sulla sabbia e continua a deridere l’uomo.
Solamente dopo diversi minuti il 42enne viene lasciato libero di andare a casa, fradicio e sotto choc. Il giorno seguente Giovanni viene medicato all’ospedale “San Leonardo” per escoriazioni guaribili in sette giorni. Sul caso stanno indagando i carabinieri della compagnia di Castellammare. “Per noi si è trattato di un tentato omicidio – spiegano i familiari dell’uomo – vogliamo che questi episodi non accadano mai più”.