Sono le parole dell’architetto Eduardo Melisse, consigliere comunale a Castellammare e presidente della commissione urbanistica.
“Il patto elettorale che le liste che mi rappresentavano sottoscrissero con l’attuale primo cittadino prevedevano punti chiari e precisi da attuare in tempi rapidi” continua Melisse.
“Miglioramento della vivibilità delle periferie e della città in generale, precise disposizioni per il rilancio turistico ed economico della città, discontinuità rispetto alle passate amministrazioni comunali: a parte un primo, timido, tentativo nessuno di questi punti è stato esaurientemente portato a termine.
Anzi, con rammarico, devo far notare che la situazione delle periferie è rimasta drammaticamente immutata e che, soprattutto, l’amministrazione comunale è ancora ostaggio di una burocrazia opprimente che porta veri e propri “dominus” dell’ufficio tecnico a fare il bello e il cattivo tempo.
A discapito delle richieste di una città che vuole avere gli strumenti per rilanciare le attività economiche, l’edilizia e rimettere in moto un circuito virtuoso paralizzato dall’indecisionismo e dalle paludi in cui è finita questa amministrazione” il duro attacco di Melisse.
“Motivo per il quale non parteciperò all’incontro previsto per mercoledì: a partire da questo momento, ma come si era ben capito già da qualche settimana, il gruppo che io rappresento non si sente più vincolato dall’adesione a quel patto elettorale. In assoluta libertà di coscienza mi sentirò di votare, così come ho sempre fatto fino a questo momento, solo i provvedimenti che ritengo siano positivi per il bene della città. Ed, invece, evidenziare con forza le situazioni di compromesso, di costante e continua confusione che sta portando Castellammare ad una condizione di assoluta invivibilità.
Il sindaco ha nelle sue mani la possibilità di rilanciare con forza l’azione amministrativa: è solo sua la responsabilità di restare a galla o riuscire a prendere il mare aperto amplificando così le aspettative e le istanze di un’intera comunità” conclude Melisse.