“Davide Bifolco è stato colpito frontalmente”

davide bifolcoSarebbe stato colpito frontalmente Davide Bifolco, il 17enne ucciso da un carabiniere a Napoli. E’ quanto ha riferito l’avvocato della famiglia Fabio Anselmo, che ha assistito alla prima fase dell’autopsia sulla salma del ragazzo.

“Il foro di entrata è anteriore mentre il foro di uscita è posteriore” con direzione “trasversale”, ha detto ai cronisti l’avvocato spiegando che la linea “quasi orizzontale” percorsa dal proiettile “è compatibile con quanto abbiamo appreso da testimoni”. Il legale ha anche spiegato che al momento c’è “un sostanziale accordo tra i periti”. L’altezza e la distanza del colpo di arma da fuoco che ha raggiunto Davide Bifolco “sono ancora in fase di valutazione”, ha aggiunto.

L’esame è in corso all’obitorio dell’Istituto di Medicina legale del Secondo Policlinico di Napoli, alla presenza dei periti nominati dai legali della famiglia Bifolco e del carabiniere indagato per omicidio colposo. Ad eseguire l’esame autoptico è il dottor Massimo Esposito, medico legale, nell’Istituto di Medicina legale dell’Università Federico II. All’ esterno dell’edificio sono presenti il padre e la madre del giovane, oltre a parenti e amici. Prima dell’autopsia sono stati eseguiti la tac e un prelievo cutaneo, esami richiesti dai legali della famiglia Bifolco.

Secondo Salvatore Pane, avvocato che difende il carabiniere dalla cui pistola è partito il colpo che ha ucciso il 17enne, dai primi riscontri dell’autopsia “non ci sono elementi che smentiscano la ricostruzione data dal mio assistito”. Il fatto che il colpo sia frontale “conforta la nostra ricostruzione e smentisce qualche testimonianza frettolosa. E’ l’ulteriore conferma che erano stare fatte speculazioni e che il colpo non è stato esploso mentre scappava, ma è partito in maniera accidentale”. Il carabiniere, aggiunge il suo legale, “è inciampato sul marciapiede trascinato dal guidatore dello scooter. Non ci sono al momento elementi che smentiscano la ricostruzione fatta dal mio assistito”.

Per il professor Vittorio Fineschi, perito nominato dalla difesa dei familiari, già in giornata “avremo delle certezze”. Di “fondamentale importanza in casi del genere”, ha aggiunto Fineschi, è “la visione della tac. Si cercherà tutto”. Riguardo la foto del cadavere diffusa dai familiari, il perito spiega che “non ha nessuna importanza. Non ho voluto vederla, abbiamo a disposizione materiale diverso. E’ errato alimentare una dimensione non scientifica”.

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