Vigilia amara per le prossime amministrative locali a Ercolano: i segnali sono tutt’altro che positivi all’interno di una comunità in cui si fronteggiano sotto la bandiera del Pd il consigliere comunale primo eletto Ciro Buonajuto, l’assessore Antonello Cozzolino e l’ex assessore Antonio Liberti.
L’attuale sindaco di Ercolano non che leader del Pd Vincenzo Strazzullo non starebbe a guardare: sarebbe un grande errore tattico, a detta degli esperti, sottovalutare l’attuale primo cittadino ridimensionando la capacità aggregativa e il fascino camaleontico di un politico di razza pronto a difendere il proprio ruolo di nocchiero cittadino. Solito copione, solita amara analisi di una realtà socio-economica che non vuole progredire ancorata com’è a casati potenti capaci di fare il bello e cattivo tempo a Ercolano da sempre. Alla fine si risolve tutto in una colossale farsa: si perché la logica impietosa della politica premia i numeri e non le buone intenzioni. Di conseguenza a vincere sono sempre i politici che possono disporre di portatori “d’acqua” tali da annientare miseramente qualsiasi altro sia pur valido avversario.
Tutto si fa perché nulla cambi: è questa una massima che l’onesto contribuente ercolanese ha imparato a sue spese nel corso degli anni. Ercolano sfruttata e mai amata dai propri amministratori, cittadina vesuviana dalle incommensurabili potenzialità produttive ridotta a teatro di miserabili guerre tra poveri ben diverse dalle aspettative storiche del territorio. Quando finalmente si comprenderà che ricoprire un ruolo amministrativo a Ercolano non corrisponda ad aver “preso un posto quinquennale” e che la vera politica dovrebbe essere fatta da chi non vive di ma per allora, solo allora, qualcosa potrà cambiare in meglio per il paese. Tutto il resto, perifrasando il noto cantautore Franco Califano, è francamente “noia”.
Alfonso Maria Liguori