Bagnoli invoca Matteo Renzi e lo fa in nome di una bonifica territoriale che il leader toscano ha promesso di monitorare nel corso dell’ultima visita “lampo” nella zona. Lo scenario miserabile, sporco e fatiscente dei luoghi non muta : l’avevamo sottolineato, più volte ripetuto anche a prezzo della stessa incolumità dello scrivente. Invece dopo mesi lo stesso cumulo di immondizia occupa spiagge che si affacciano a tratti costieri non balneabili : teatro di “caccia” per venditori abusivi ( anche di alcolici) e parcheggiatori non autorizzati l’area in questione è situata tra via di Pozzuoli a Bagnoli e il primo tratto di via Napoli a Pozzuoli a ridosso di una scogliera ridotta a stabile dimora per ratti e blatte.
Affonda la periferia di Napoli sotto il peso colpevole di amministratori incapaci e politici corrotti e con essa le speranze dei tanti onesti contribuenti che vi risiedono. Via Gianturco, Scampia, Barra, Ponticelli, Agnano , Bagnoli : ricettacolo di prostitute all’imbrunire dove è possibile trovare lestofanti di ogni genere dalle capacità offensive devastanti. Resiste la gente onesta di questi luoghi sperando in un miracolo , nell’attenzione delle istituzioni che ad oggi hanno usato e strumentalizzato Napoli mai amando realmente la città.
La capitale è lontana, così come la toscana e buona parte della Lombardia : cosa importa quindi a chi è cresciuto in ambienti massonici dell’avvenire dei ghetti napoletani, dei sogni dei talentuosi giovani partenopei costretti ad elemosinare altrove quel minimo di vivibilità che gli amati luoghi natii non hanno mai garantito. Ancora una volta la massima autorità dello Stato , il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è chiamato ad intervenire per quanto meno arginare il mare di guano che soffoca un territorio a cui lo stesso appartiene per origini e che quindi conosce profondamente. Ma si sa : i figli illustri di questa terra dimenticano e sovente “tradiscono” Napoli in nome dell’interesse personale e del cinismo, indispensabili per “crescere” all’interno del torbido sistema politico nostrano.
Alfonso Maria Liguori