Il MARTE Mediateca Arte Eventi di Cava de’ Tirreni (Salerno) tra letteratura e arte, venerdì 19 settembre 2014 a partire dalle ore 18.30. Si parte con la presentazione del libro “La mente nera” di Corrado De Rosa, a cura dell’Associazione giornalisti Cava-Costa d’Amalfi. A seguire, ore 19.00, la personale di Maly Di Miniello, “Stato Nascente”: la mostra si inserisce all’interno della rassegna “Percorsi d’arte” curata da Matilde Nardacci, in collaborazione con Arturo Saccone della Monart Gallery di Roma. Le prime due mostre “Stato Nascente” di venerdì 19 e “Arte a confronto” di sabato 27 settembre, trovano la curatela artistica di Teobaldo Fortunato.
Alle ore 18.30, l’Associazione giornalisti Cava-Costa d’Amalfi presenta “La mente nera. Un cattivo maestro e i misteri d’Italia: Lo strano caso di Aldo Semerari”. Intervengono, l’autore del libro Corrado DE ROSA (psichiatra, scrittore), Walter DI MUNZIO (psichiatra, presidente Associazione giornalisti), Isaia SALES (filosofo, scrittore, politico). A conclusione della presentazione, la performance teatrale “Una verità poco interessante, storia di arte e di follia dal manicomio criminale”, a cura dell’Accademia delle Arti-polo di artiterapie del DSM ASL Salerno area nord coordinato da Luisa MARESCA. Protagonista del volume, Aldo Semerari. Tra i più importanti criminologi dai tempi di Cesare Lombroso. Amico di politici e potenti, di boss e faccendieri. Eminenza grigia dell’eversione nera. Sfogliando l’album dei segreti d’Italia, da piazza Fontana alla strage di Bologna, dal sequestro Moro all’omicidio Amato, fino alla prima trattativa Stato-mafia, con regolarità spunta il suo nome.
Alle ore 19.00 il vernissage di “Stato Nascente” dell’artista Maly DI MINIELLO.
35 opere basate sull’astrattismo materico, realizzate con acrilico e resine. La mostra è la prima della rassegna “Percorsi d’Arte”, concepita come vetrina di artisti nazionali e internazionali presenti al MARTE. Amalia Rose di Miniello, artista poliedrica, passa con disinvoltura dal vetro al mosaico, dalla ceramica fino alla pittura materica e ricca di significati. Dal testo critico di Teobaldo Fortunato: “Pennellate grumose, materiche caratterizzano il tratto marcato delle opere di Maly Di Miniello, in bilico tra oniriche astrazioni e plastiche realizzazioni artistiche; le maschere che lei stessa estromette dal piano delle tele palesano il disagio d’una condizione che non accetta. Allora, su una superficie polimaterica, in cui ogni elemento si mostra, dalle stelle marine a suggerire scenari a noi noti, alle maschere che sfacciate, sfuggono ed emergono dal fondo, il leit motiv del suo fare pittorico diviene costante e duraturo: la ricerca di un’identità precisa, in cui il tema dato superi la mera condizione del sogno. Rivoli neri segnano e marcano come graffi e squarci le tele campite di cromie accese, talora inquietanti. Onde lunghe e sinuose s’avvinghiano e s’involvono a decretare che il confine del sogno non è sempre definito e netto”.