Commercio in ginocchio, Gammella (Aicast):”Sindaco ostaggio dei funzionari”

gammella-448x300L’inadeguatezza dell’amministrazione comunale  ha determinato dei seri danni commerciali alle nostre aziende, a causa dell’ordinanza n. 27 del 1° agosto 2014, emessa da Fabrizio Palladino, attuale Comandante dei Vigili Urbani. Provvedimento che ha disposto la chiusura di via Padre Mariano Nazzario – la strada che costeggia il Santuario della Madonna dell’Arco,  per i giorni 13 e 14 settembre scorsi” Ecco la forte presa di posizione di Giacomo Gammella, presidente Aicast – Sant’Anastasia.

“In questi giorni mi sono recato alla Tenenza dei Carabinieri di Cercola ed ho chiesto un approfondimento su questa chiusura, in quanto noi operatori del settore che insistiamo con le nostre aziende su questa strada non abbiano ricevuto alcun notifica, nè la stessa ordinanza è stata diffusa a dovere. Desideriamo che gli organi competenti accertino le eventuali responsabilità nei confronti del funzionario  che ha emesso l’ordinanza. Nei prossimi giorni altri associati si attiveranno presso gli organi competenti.” Ha spiegato Giacomo Gammella

La posizione dei commercianti e delle aziende che prestano le loro attività su via Padre Mariano Nazzaro è chiara: ritengono che questa chiusura avrebbe determinato un grosso danno economico a  ristoratori, società di parcheggi, gestori  di giostrine, ecc. Infatti, con la disposizione del blocco della viabilità si è prodotto una confusione generale ed in particolare i turisti,  accorsi in massa per la festa della Madonna,, non  potevano raggiungere i vari esercizi commerciali  e, soprattutto, hanno creato un disagio alla viabilità,  considerato  che non potevano utilizzare i parcheggi autorizzati su quella strada. Quindi, lo scorso week end poteva rappresentare un bel risveglio per le attività commerciali vicino al Santuario della Madonna dell’Arco, invece si è rivelato un vero shock per gli operatori del settore.

“La nostra associazione lamenta l’inadeguatezza dell’amministrazione comunale, in particolare del sindaco Lello Abete. Non abbiamo interlocutori, noi AICAST ed Ascom,  che rappresentiamo cinquecento  operatori del commercio locale.  Siamo tenuti a distanze dalla scelte politiche dell’amministrazione che rIcadono sulla nostra testa. Una squadra di governo che non si relaziona col mondo produttivo locale è destinata,a nostro avviso,  al fallimento. Come è stato possibile che il funzionario emetta un’ordinanza di tale impatto commerciale sul territorio,  senza che vi sia stato un incontro con le parti sociali, con le nostre rappresentanze? Il governo della città ed il suo sindaco restano ostaggi dei funzionari. Inoltre, l’Ufficio Tributi, che si rapporta continuamente con le nostre aziende, è in default di operatività, abbiamo grossi disagi nel rapportarci. Desideravamo, infine,  un confronto con la Giunta per individuare i criteri più equi nell’individuazione dei parametro per la fissazione della Tares, autentico nostro cappio al collo, ma nulla  è stato fatto per  promuovere un incontro. ” Chiarisce Giacomo Gammella.

La crisi economica m0rde sempre di più, spesso l’atteggiamento di un’amministrazione comunale può risultare provvidenziale, e tante volte, invece, determina il colpo di grazia sulla vita di un’impresa locale.

“L’Aicast invita le forze dell’ordine, in particolare il Comando dei Vigili Urbani, a smantellare il “SUK” che si è venuto a creare nei dintorni del Santuario , in particolare nei giorni di festa, dove zingari ed extracomunitari aggrediscono con l’accattonaggio i nostri concittadini ed i tanti turisti. La nostra comunità deve creare le condizione per attrarre turisti, non farli scappare.” Conclude Giacomo Gammella.

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