Oltre 300 anni di carcere è la richiesta dell’accusa per i 27 imputati del maxi processo alla holding che importava droga da Spagna e Olanda per il mercato di Torre Annunziata e dintorni. La sedicesima sezione del tribunale di Napoli si esprimerà solo tra un mese sul verdetto abbreviato, chiesto da presunti capi e gregari dei clan Gallo-Cavalieri. Meno di mezz’ora è servita all’accusa per spiegare le sue tesi: due gruppi criminali associati, che fanno capo da una parte a Luigi e a Vincenzo Gallo Battipaglia, dall’altra a Pasquale, Vincenzo “caramella”, Gabriele e Natale Scarpa.
A tutti gli imputati, arrestati nell’ambito del mega blitz dello scorso ottobre condotto dalla polizia a Torre Annunziata, viene contestata l’associazione mafiosa finalizzata allo spaccio di stupefacenti, in particolare cocaina, canapa indiana e droghe sintetiche (MDMA), droghe importate da Spagna e Olanda.
L’organizzazione – parallela a quella costruita da un altro Vincenzo Scarpa, alias “’o dottore” – era capace di rifornirsi nascondendo gli stupefacenti nei tir. In totale, finirono in manette 42 persone, tutte collegate al sodalizio criminale. Queste le richieste: 20 anni di reclusione per Gallo Luigi (classe ’83), Cherillo Natale, Scarpa Pasquale e Vincenzo (caramella); 14 anni per Gallo Luigi (classe ’81), Maresca Francesco, Sorrentino Salvatore e Tarantino Raffaele; 12 anni per il pentito Montella Salvatore, Scarpa Vincenzo II e Bottino Antonio; 10 anni per Cinque Pasquale, Giorgio Francesco, Marcedulo Ciro, Salerno Carlo, Scarpa Salvatore, Cecco Giovanni e Raffaele; 9 anni per Scarpa Gabriele; 8 anni per Gallo Battipaglia Vincenzo, Capasso Daniele, Clelia De Simone, Gallo Pasquale, Tufano Luca, Scarpa Natale e Nunzio; per Apuzzo Nicola, chiesti 7 anni e mezzo. Infine, durante le conclusioni della prossima udienza sarà chiesta la condanna anche per Sangiovanni Salvatore. Il collegio difensivo, formato dagli avvocati Giuseppe Riccio, Maria Formisano, Ciro Ottobre, Anna Fusco, Roberto Cuomo, Giuseppe De Luca e Salvatore Impradice e Carmine Iannuzzi, promette battaglia contro le “richieste lampo” da parte dell’accusa.