A Quisisana sono iniziati i lavori di disostruzione del sottopasso idraulico occluso, all’altezza dell’agriturismo, a cura del Genio Civile sez. provinciale di Napoli.
A comunicarlo è stato ieri pomeriggio l’ass.Alessio D’Auria. Negli ultimi giorni tutti hanno fatto la loro parte per arrivare a questo risultato: i media locali, anche noi del Gazzettino, hanno sollevato ripetutamente il problema del rischio idrogeologico e precisamente del rivo Cognulo; il consiglio comunale e la cittadinanza hanno posto costruttivamente la questione; le associazioni hanno effettuato dei sopralluoghi e così via. L’assessore D’Auria in particolare si è attivato con convinzione per la soluzione del problema contattando ripetutamente sia l’Arcadis che il Genio Civile.
Se il nostro Paese funzionasse bene, questi lavori sarebbero stati eseguiti poco prima dell’inizio dell’estate, le autorità competenti sarebbero intervenute seguendo un programma di intervento annuale ed automatico, non sarebbe stata necessaria nè la pressione dell’assessore, nè tantomeno quella delle associazioni e dei cittadini. La pulizia degli alvei, delle caditoie e delle vasche di contenimento sono infatti delle operazioni di pura e semplice ordinaria amministrazione. Ma questa storia si svolge in Italia, nel sud del Belpaese e precisamente in provincia di Napoli dove troppo spesso gli interventi pubblici, devono essere il frutto di un compromesso politico o nella migliore delle ipotesi di una mobilitazione popolare.
Ma va bene anche così, purchè si risolvano i problemi un pò sana di tensione sociale non deve mancare mai e se il centro storico ha rischiato di essere sommerso dal fango poco importa. In un sistema Italia dove ogni anno si muore di pioggia e di fango siamo stati tutti bravi ad intervenire ognuno in base alle rispettive prerogative. Tuttavia c’è ancora tanto, tantissimo, da fare per mettere in sicurezza Stabia, il comune più a rischio d’Italia: si spera che tutti continueranno a fare la loro parte, ma magari senza tutta questa suspense.
Carmine Iovine