In particolare Altiero ha ripercorso i motivi per cui Torre del Greco può aspirare a diventare una città turistica: “Alla quale – ha detto – potremmo offrire i servizi che mancano o sono insufficienti, a partire dal porto turistico e a tutti i servizi a terra come i cantieri navali, artigianato artistico, una rete di ristorazione di alto livello”.
Il progetto ruota intorno “alla realizzazione di un porto turistico per non meno di mille posti barca, ed un interporto o teminal-bus da realizzare all’altezza del casello autostradale per accogliere e smistare su navette ecologiche gli attuali 500mila turisti in transito per il Vesuvio. Lo stesso porto dovrebbe essere realizzato in modo da accogliere i passeggeri dalle navi da crociera che potrebbero ormeggiare fuori allo scalo e smistati con idoneo servizio di bus turistici per le mete prescelte”.
La Pro loco ha anche pensato a un “Ostello della Gioventù” o albergo pluristelle nell’ex Onpi; del recupero degli ex molini meridionali Marzoli; di avviare con il Comune di Napoli un accordo per l’utilizzo del complesso dell’ex patronato scolastico; all’istituzione del museo del corallo e di un registro storico delle incisioni artistiche di cammei e coralli e di diversi altri progetti.
“Si tratta – afferma Ciro Borriello – di progetti ambiziosi. Apprezziamo in questa fase la spinta propositiva che arriva dai componenti della Pro loco”.
“Ho registrato un diffuso menefreghismo da parte dei nostri concittadini – conclude Antonio Altiero – i quali, probabilmente, sono sfiduciati dall’eccessivo ‘nullismo’ dei nostri amministratori passati. Realizzare un cambiamento non è certamente facile, ma non è impossibile. Ho riscontrato nel sindaco Borriello e nella sua compagine amministrativa una voglia di fare che non ha precedenti. Il tempo previsto per la conclusione del progetto? Dieci anni”.