“Un’idea – aggiunge – tanto cara alle sinistre, edulcorata sotto il nome di ‘giustizia sociale’ che altri non è, per citare l’economista Von Hayek, che l’etica della tribù e delle corporazioni”. Per D’Anna: “tassare i risparmi di chi lavora, spesso trasformati in casa di proprietà, è uno degli strumenti che la sinistra utilizza per attingere ai ceti produttivi e poi ridistribuire quella ricchezza ad altri strati sociali, soprattutto a quelli che la votano”.
“Che cambiando di nome le cose resti e risulti addirittura inasprita la tassa sulla casa” è per il parlamentare del Gal “ormai una chiara evidenza”. “Come si possano conciliare le testi liberali in economia con quelle che ci propina la sinistra – conclude – non è dato sapere, ma sembra che questa sia la strada che qualcuno in FI intende necessariamente imboccare, certo non a vantaggio dei ceti sociali che nonostante tutto ancora oggi ci votano”.
