A Scafati la politica sempre più spesso passa prima dai social network e dalle voci di corridoio ufficiose; in questo modo talvolta un semplice stato su Facebook può scatenare accesi dibattiti e rivelazioni che possono smentire o confermare voci meglio di qualsiasi ufficio stampa.
E’ questo il caso che ha coinvolto le ultime dichiarazioni di ieri dell’attivista del Movimento 5 Stelle Scafati (SIM) Gennaro Avagnano che, in un comunicato pubblicato proprio su Facebook, si riferisce ai vari casi di “parentopoli” che si sono successi negli anni dell’amministrazione Aliberti, per commentare le voci che vedevano la poltrona della direzione dell’Acse a Michele Casciello, figlio del consigliere Mimmo Casciello, anch’egli probabile papabile per il posto che alla fine è stato riconfermato con quello di D’Angolo.
Questo parte dello sfogo di Avagnano condiviso anche sul social network Facebook: “Ormai la ‘parentocrazia’ sembra sempre più una norma, quasi una regola ,un principio e non uno scandalo. Sappiamo tutti della vicenda che vide coinvolto il cognato del sindaco, scelto e poi dimessosi a capo di Scafati Sviluppo; sappiamo tutti dell’avvicendamento nell’ufficio stampa del sindaco tra due sorelle; sappiamo tutti della moglie di un consigliere nel Piano di Zona … sappiamo tanto ma non abbastanza, perché siamo andati vicini anche a sapere che la presidenza dell’Acse era stata proposta dal sindaco al figlio del Consigliere Casciello; tutto questo pur di non far entrare Grandito in consiglio comunale.
Ormai pur di mantenere gli equilibri a Scafati non si guarda più in faccia a nulla,si agisce senza ritegno,usando posizioni e amministrazioni per i propri scopi, nulla importa dei meriti, basta che si mantengano gli equilibri sulle adorate poltrone. La prova lampante é anche la riconferma di una presidenza Acse che come risultati è stata deludente, vedendo la differenziata scendere a livelli penosi e con i costi aumentati. Il tutto con il vergognoso silenzio di una opposizione complice silente, accondiscendente, assente in toto .Chissà che forse Casciello Michele era il “male” minore visto che la scelta migliore non è stata altra che un ritorno ad un passato non proprio di successi! Forse qualcuno smentirà questa tentata manovra familiaristica all’Acse?”
Bastano poche ore, ed è lo stesso Michele Casciello, commentando lo status di Avagnano, a confermare l’ipotesi dell’ennesima voce riguardante la sua candidatura alla poltrona dell’Acse: “Ogni qualvolta c’è da conferire un nuovo incarico, sia esso politico che gestionale, il mio nome è sempre il primo a comparire. Di ciò non posso che essere onorato. E successo anche in passato dove un quotidiano locale arrivo addirittura ad attribuirmi l’appellativo dispregiativo di ‘Trota’ dando x certo il mio ingresso in giunta e nel c.d.a di AgroInvest. Articoli di una ferocia inaudita smentiti puntualmente dalla verità, a cui non ho dato seguito legale , avendo condiviso nel passato con l’autrice la mia crescita umana e professionale.
Con riguardo invece, alla Presidenza dell’Acse la mia nomina era tra le ipotesi a prescindere dal decreto 39 sulla inconferibilità degli incarichi. E’ ruolo di altissima responsabilità che necessariamente richiede grande competenza ed esperienza. In piena coscienza ritengo di non aver nel mio bagaglio attuale quelle esperienze e competenze tali da poter ricoprire un ruolo così tanto prestigioso. E’ semplicemente questa l’unica ragione per cui ho scelto di non accettare la proposta”.
A questo punto Avagnano, avallando l’ipotesi che la proposta fatta a Michele Casciello potesse essere un ‘tranello’ per tendere uno sgambetto alla carriera politica del padre,riesce ad attirare una nuova risposta al suo status, stavolta proveniente proprio dal consigliere Mimmo Casciello, che commenta con queste emblematiche parole la provocazione: “Al di la di tutto la mia ‘fine Politica’ la decreto io non firmando il bilancio. Piuttosto che passare all’opposizione vado a casa”.
In conclusione, forse sicuramente i social network offrono immediatezza e velocità di diffusione delle notizie, ma siamo proprio sicuri che raggiungere le persone sugli smatphone sui tablet sia il modo giusto di affrontare le questioni amministrative?
Raffaele Cirillo