“Benedire” significa “dire bene”. Noi oggi vogliamo dire bene di Giancarlo Siani, di Torre annunziata, che dopo 23 anni non è sospesa tra la paura o, peggio ancora l’ammirazione per quei bastardi, ma è bensì sospesa tra la memoria e il desiderio del cambiamento. Ciò significa che ci sono alcuni vivi che puzzano di morte e ci sono dei morti, come Giancarlo, che profumano di vita”.
Sono le parole di don Tonino Palmese che, questa mattina, ha inaugurato la nuova tendostruttura dell’Isis Pitagora-Croce a Torre Annunziata, invitato dal Dirigente Scolastico Benito Capossela proprio nel giorno delle celebrazioni del sacrificio del cronista de Il Mattino.
“Qualsiasi sacerdote avrebbe potuto benedire questa struttura – ha dichiarato don Tonino Palmese – giustifico la mia presenza con una cosa che mi pesa molto per la verità, ma che mi fa anche tanto piacere: il fatto che Paolo Siani, fratello di Giancarlo, trovi sempre occasione per dire “meno male che Giancarlo mi ha mandato un fratello come te”.
“Quando diciamo “Giancarlo”, diciamo, fondamentalmente, “verità”. Dicendolo in un luogo più sacro della chiesa, la scuola, esprimo una grande speranza. Cosa vale la pena imparare e cosa vale la pena insegnare? Ha detto un grande pensatore: “Vale la pena insegnare e vale la pena imparare tutto ciò che libera e tutto ciò che unisce. Oggi siamo qui perché ci stiamo ancora una volta liberando dalle mafie e ci stiamo unendo per il bene e il bene comune” le parole di Don Tonino Palmese.
Cui ha fatto eco il Dirigente Scolastico Benito Capossela, che oltre a inaugurare la struttura ha anche presentato l’indirizzo sportivo del Liceo Scientifico: “E’ sicuramente vero che parte del merito va al dirigente che ha il compito di governare, di portare avanti dei progetti, ma il merito è di tutti. Il merito è di tutto il territorio, perché la struttura appartiene ad esso. Ciò che sottolineo con piacere è che in genere i politici coniugano i verbi al futuro: “faremo” ; oggi invece sia Moschetti e stasera l’assessore Miraglia Coniugheranno i verbi al passato prossimo: “abbiamo fatto”. Infatti la realtà concreta è che qui c’è la tendostruttura, c’è il liceo sportivo e ci sarà questa sera la presentazione del libro “a bordo della Mehari verde” composto per l’80 per cento dal lavoro che in questi 3 anni i ragazzi hanno fatto. Il merito è di tutti”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindaco Giosuè Starita: “E’ una bella giornata per due motivi: il primo, è che la parola “cittadinanza attiva”, il lavorare insieme si sia concretizzato nell’unione di tutti noi, senza contrapposizioni, senza individualismi.; il secondo invece è che inaugurare la tendostruttura il giorno 23 settembre, omicidio di Giancarlo Siani, conferisce un valore ancora più elevato all’evento: il messaggio di Giancarlo è un messaggio che bisogna saper recepire e sostenere”.
Soddisfazione espressa anche dall’assessore provinciale all’edilizia scolastica Maurizio Moschetti: “Appena insediato ho avuto modo di incontrare subito il dirigente scolastico Capossela. Insieme abbiamo risolto i problemi ed oggi siamo qui a parlare di una nuova opera per la scuola, ma anche per la città tutta”.
Il presidente del comitato regionale campano, Enzo Pastore, ha anche portato un esempio concreto di aiuto istituzionale. La Figc Campania, infatti, regalerà alla tendostruttura due porte per il calcio a 5 in modo da rendere l’opera utilizzabile per tutti gli sport.
Momenti di commozione questo pomeriggio nell’aula magna dell’Isis Pitagora-Croce di Torre Annunziata. Armando D’Alterio, pm antimafia, capo del pool che indagò sull’omicidio di Giancarlo Siani, proprio a Torre Annunziata ha raccontato come dal nulla degli indizi e dall’omertà prevalente, si giunse alla cattura e al processo per mandanti ed esecutori del cronista de Il Mattino.
Poi, rivolgendosi a tre poliziotti che erano in sala e che con lui collaborarono alle indagini ha dichiarato: “Vorrei si alzassero in piedi a distanza di anni e si prendessero oggi i meriti che in quell’epoca non fu possibile tributargli. E’ anche grazie a loro che riuscimmo a indagare a fondo su quel delitto che sconvolse le coscienze” le parole del magistrato che ha aggiunto: “Le indagini sull’omicidio Siani sono state sempre presenti nella mia vita professionale. Alla ricerca di killer e mandanti ho dedicato anni, tempo e sacrifici”.
Il magistrato era presente alla presentazione del libro in un convegno moderato da Luciano Buglione, capo ufficio stampa della Regione Campania ed al quale hanno partecipato il procuratore capo di Torre Annunziata Alessandro Pennasilico, il Procuratore della Repubblica di Salerno Corrado Lembo, l’onorevole Marcello Taglialatela presidente Comitato per la Legislazione.
“A bordo della Mehari verde: da Fortaspasc il riscatto dei giovani torresi” è il testo realizzato dagli studenti dell’Isis Pitagora Croce di Torre Annunziata che, in mattinata avevano inaugurato la tendostruttura dedicandola proprio a Siani.
Presente anche l’assessore regionale alla pubblica istruzione, Caterina Miraglia: “Giancarlo Siani aveva deciso di declinare la verità in ogni circostanza e questo è quello che deve fare un giornalista. Quando definiamo Giancarlo un eroe gli facciamo un torto perché lui era un uomo comune. Era un ragazzo come tanti che semplicemente amava il suo lavoro. Il diritto crea la ragione della nostra convivenza. Sono stati portati avanti approfondimenti che portarono la cittadinanza di Torre Annunziata ad essere una cittadinanza attiva”.
Parole di cui va fiero il dirigente scolastico Benito Capossela: “Il libro è un modo di ricordare e non dimenticare. Gli studenti, anche quelli che non erano ancora nati quando Siani raccontava Torre Annunziata senza paura e senza timore, devono conoscere chi si è sacrificato per la libertà”.