Per la truffa degli autovelox clonati installati in tutta Italia e anche sulla statale sorrentina arrivano le richieste di condanna da parte della Procura di Torre Annunziata. Solo sue dei quattro imputati, secondo l’accusa, vanno condannati, e per il solo reato di truffa. Si tratta di Diego Barosi, titolare dell’azienda “Garda segnale srl” con sede a Desenzano sul Garda ed una sua dipendente, Annamaria Greco. Per il pubblico ministero oplontino, sono loro ad aver architettato la truffa degli autovelox clonati e settati in modo da rilevare la velocità in maniera errata, così da far aumentare il numero di multe e, dunque, gli introiti della ditta bresciana. Per Barosi sono stati chiesti 2 anni di reclusione, mentre per la Negro un anno e 6 mesi.
Chiesta l’assoluzione, con la relativa cancellazione dei resti di corruzione e abuso d’ufficio, per il comandante della polizia municipale di Vico Equense, Michele Tatarelli, e il vigile Francesco Loregio, entrambi scagionati – secondo l’accusa – dalle dichiarazioni dei testi che hanno confermato che non erano mai stato corrotti dall’imprenditore bresciano, il quale aveva agito da solo nella truffa. L’installazione di autovelox clonati che cioè riportavano sempre lo stesso codice sui verbali comminati – era avvenuta in tutta Italia, ma anche in un tratto della strada statale 145 sorrentina, nel territorio di Vico Equense, su richiesta del Comune.
Le indagini preliminari scagionarono già l’amministrazione comunale, mentre il lungo iter processuale ha permesso alla Procura oplontina di accertare che non ci fossero responsabilità nemmeno da parte del comando vigili. La sentenza è attesa per novembre.