Emigrazione

fuga cervelli

Quarantamila giovani tra i 20 e i 40 nell’ultimo anno sono andati in Germania. Con quali esiti non so. Sono ritornati? Hanno trovato
l’eldorado? Quello che fanno lì lo potrebbero fare anche in Italia? Le scelte sono dettate da ragioni solo economiche o anche esistenziali?
Insomma parecchi interrogativi cui il buon giornalista dovrebbe rispondere.

E’ notizia di questi giorni che la Germania scende in Puglia per formare e assumere i disoccupati italiani. Infatti l’agenzia di collocamento internazionale Zav cerca lavoratori (che sappiano parlare tedesco) disposti a trasferirsi in Germania. I profili ricercati dal settore meccanico e automobilistico all’elottrotecnico, dalla tecnica di automazione agli informatici.

Sembra un controsenso. Mentre le nostre imprese chiudono o traslocano all’estero per trovare manodopera a basso costo, la Germania scende in Italia per cercare lavoratori. In Puglia, per la precisione, dove l’agenzia di collocamento internazionale Zav ha programmato due
workshop il 30 settembre a Bari e il primo ottobre a Lecce, aperti a tutti.

Giuseppe D’Apolito

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