“Li Marri Terra & Tammorre” VII, per tre giorni la “terra di nessuno” è la terra delle tammurriate

10710592_10204814948156214_3955121945736981130_nAnche quest’anno ‘Li Marri Terra & Tammorre’, festival dell’arte del canto su tamburo che si svolge da sette anni nel complesso parrocchiale SS. Vergine del Suffragio di Marra, ha raccolto numerosi consensi.
Organizzato dall’associazione NovaMarra e soprattutto grazie alle passione delle tante persone che ogni anno lavorano per rendere sempre migliore l’evento, la tre giorni del 2014, che ha preso piede tra il 26 e il 28 Settembre, è stata sicuramente una delle edizioni più ricche di sempre.
I canti e i balli popolari accompagnati dai cibi tradizionali del sud sono sempre i protagonisti incontrastati, ma il vero elemento innovatore di quest’anno è stato sicuramente la serata di apertura che, con un interessante dibattito col presidente dell’associazione Unione Due Sicilie Carmine di Somma, è stata dedicata interamente a un pezzo alquanto oscuro della storia del sud del nostro paese e alle dinamiche che hanno generato il controverso fenomeno del brigantaggio negli anni a cavallo dell’Unità d’Italia.

Non sono mancate all’appello le due speciali serate dedicate interamente alla musica popolare, quella del 27 Settembre alla tradizione pura e quella del 28 agli stili più innovativi che traggono ispirazioni da altre culture.
Tantissimi gli ospiti musicali che hanno donato le loro note alle mille persone intervenute nei tre giorni di manifestazione: i ‘tradizionalisti’ Carmine ‘Quagliariello’ Aquino, la paranza di Antonio Matrone ‘O Lione’ , la paranza di Terzigno, la paranza del 3 Maggio, la paranza di Maiori Cetara e i Keipò con la loro musica popolare cilentana; infine gli ‘innovatori’ dal salento il progetto musicale ‘Anna ca l’acchi’ e Simone Carotenuto e i Tammorrari del Vesuvio.

Tanti gli spettatori che hanno affollato lo spiazzo della chiesa SS. Vergine del Suffragio di Marra, per quest’edizione giunti anche dal Veneto e dal Lazio, ma a sorprendere più di tutto è il fatto che molti di essi arrivassero da lontano. Quasi tutti gli abitanti della popolosa zona di Marra, hanno infatti mostrato indifferenza nei confronti della manifestazione ed anche le istituzioni del comune di Boscoreale hanno preferito snobbare totalmente l’evento.

Passata la bella festa purtroppo torna di nuovo la solita musica, i canti e i balli sono già pronti a fare spazio al degrado e all’abbandono, soprattutto istituzionale, che una terra a ridosso di due comuni (tre se contiamo anche Poggiomarino) non dovrebbe offrire a tutte le persone che ci vivono … Spogliatasi rapidamente dei gloriosi ricordi di musica e tammorre, Marra torna nuovamente ‘terra di nessuno’.

Raffaele Cirillo

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(Per le foto si ringrazia Valentina Matrone)

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