Emergenza scuola: implosione strutturale o attentato alle pubbliche istituzioni?

Raid in scuola nel Napoletano, 'qui rubano futuro bambini'Emergenza scuola a Napoli : implosione strutturale o attentato programmato alle pubbliche istituzioni? Un dilemma che divide e sconcerta  l’opinione pubblica partenopea avvilita da disagi scolastici senza precedenti.  Nel baratro assoluto le superiori : ormai avere la fortuna di iniziare il corso di studi  con insegnanti di ruolo è utopia per non parlare delle liste di libri presenti sui siti dei vari istituti sistematicamente errate o parzialmente incomplete. Risultato la zelante famiglia che , come legge prevede,  acquista i testi scolastici riportati telematicamente dalla scuola si ritrova puntualmente a doverli sostituire ( a prezzo di notevoli spostamenti nella città e di file estenuanti) per la negligenza e , in alcuni casi, la mala fede di chi dovrebbe vigilare e non lo fa.  Il dato più sconcertante è dettato dalla pubblicità spudorata che alcuni insegnanti ( per lo più supplenti) farebbero ad istituti superiori privati situati nel territorio partenopeo o nell’hinterland vesuviano. “ In verità i miei figli li indirizzerei verso strutture più adeguate alle esigenze scolastiche moderne e dall’ambiente sociale selezionato” : questo lo slogan  con il quale si accolgono alunni nella scuola pubblica provenienti da famiglie apparentemente agiate, questo l’esplicito invito a snobbare l’istituzione scolastica statale per rifugiarsi nel privato.

Niente di più falso, premeditato e disonesto di tale cattivo messaggio : intervengano le istituzioni competenti e lo facciano nel rispetto del diritto all’istruzione che forse qualche pezzo da novanta della politica e dell’imprenditoria che “conta” vorrebbe ad appannaggio di pochi eletti.  Napoli, patria della cultura accademica e sede di prestigiosi atenei universitari, non può e non deve passivamente sottostare a tale miserabile imposizione. Ecco perché facciamo nostra una rivendicazione mossa da onesti contribuenti determinati a tutelare il diritto all’istruzione pubblica dei propri figli in nome di una democrazia che ultimamente sembra sempre più distante dalle reali dinamiche politiche nostrane.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.