La scelta del Sindaco Starita di aderire al Pd – sulla base di una esplicita ed incisiva autocritica sulle scelte compiute e sulle alleanze realizzate tra il 2010 ed il 2013 – ha avuto come naturale e, per certi versi, fisiologica conseguenza una diversa collocazione dei Democratici.
Questo cambiamento, tuttavia, si è realizzato perché si sono determinati alcuni presupposti condivisi dall’attuale maggioranza:
a) l’indisponibilità del Pd a qualsiasi alleanza o intesa (politica, elettorale, amministrativa o istituzionale) con Centro Democratico;
b) la necessità di un radicale cambiamento delle scelte da compiere e della cultura politica che le ispirava (necessità condivisa dall’intera attuale maggioranza).
Oggi appare abbastanza singolare che il movimento “Orgoglio e Dignità” invochi categorie “cavalleresche”attaccando il Sindaco.
Solo per amore della verità è bene ricordare che “Orgoglio e Dignità” in due incontri ufficiali – promossi da Centro Comune all’incirca un anno fa – ha proposto al PD (che ritenne di respingere quella ipotesi) di entrare a fare parte di una nuova maggioranza che fosse basata sull’esclusione di Centro Democratico.
La mutevolezza delle convinzioni è un tratto dei nostri tempi ma forse sarebbe più prudente non giudicare negativamente quelle stesse azioni che chi esprime tali valutazioni ha precedentemente indicato come perseguibili.
Infine, prendiamo atto della severa autocritica espressa in ordine ai risultati dell’azione amministrativa precedente ma questa è la principale ragione per la quale il Pd ha deciso di farsi carico di un nuovo impegno ed è, peraltro, il motivo fondamentale per il quale Starita, a cui va la nostra piena solidarietà, ha deciso di aprire la nuova fase, facendo positivamente a meno di taluni raggruppamenti politici.