Grande clamore ha suscitato la notizia del ritrovamento da parte dei carabinieri a Ercolano di alcuni fusti di bitume e amianto in località Cava Montone. Don Marco Ricci, parroco in Ercolano, aveva da tempo denunciato insieme ai residenti la presenza di rifiuti tossici nella zona sino ad attivare gli uomini della Benemerita che avevano poi provveduto alle indagini e al ritrovamento dei pericolosissimi rifiuti.
Unanime la condanna del mondo politico locale che ancora una volta però solleva notevoli perplessità tra i residenti. Ci si chiede infatti come mai solo oggi ci si accorga della bomba ecologica costituita dall’intero perimetro boschivo alle falde del Vesuvio , come mai solo adesso si gridi al disastro ambientale quando sono decenni che diportisti e ciclisti off road ( per non parlare delle associazioni ambientaliste) denunciano sistematicamente la presenza di rifiuti altamente nocivi in gran parte dei sentieri e delle pinete che circondano il cratere più famoso d’Europa. Si vada allora questa volta sino in fondo : si identifichino i responsabili di tali abomini e si assicurino alla Giustizia in nome del diritto alla vita delle nuove leve locali. Basta con le strumentalizzazioni retoriche che poco o nulla hanno a che fare con il rispetto delle regole e della civiltà, basta con l’offendere l’intelligenza del popolo vesuviano scoprendo di volta in volta realtà sotto gli occhi di tutti da sempre.
Se si “scavasse” tra i boschi del Vesuvio solo Dio sa cosa ne verrebbe fuori. Questo il risultato di politiche scellerate, menefreghiste e votate solo a coprire questo o quel signorotto di turno scaricando poi ogni responsabilità sulla camorra. Si colpisca mortalmente il crimine organizzato ma quello vero però non limitandosi a intaccare pedine insignificanti di un sistema criminale talmente ben organizzato da contare professionisti e imprenditori al suo interno ( come da sempre dimostrano le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia).
Questa volta Ercolano ha la possibilità di mostrare la propria buona fede e la determinazione a cambiare in positivo senza condizioni di sorta, senza influenze esterne capaci di insabbiare anche la più scottante inchiesta giudiziaria.
Alfonso Maria Liguori