La Givova Scafati vuole crederci e vuole provarci, partendo da quanto di buono è già stato fatto finora, da un organico di prim’ordine, un tecnico esperto ed una organizzazione societaria da fare invidia a chiunque. Il cammino precampionato del sodalizio dell’Agro, fatto di sette vittorie in otto incontri, lascia presagire i migliori fausti e fecondi auspici. L’unica sconfitta, infatti, è arrivata contro una squadra di categoria superiore (FMC Ferentino), che si candida ad un ruolo da protagonista. «Siamo pronti. Dalla prima amichevole a Latina un mese fa ad oggi – ha analizzato l’allenatore Francesco Ponticiello – si è sicuramente notata la nostra prontezza, vincendo tutti gli incontri ed uscendo a testa alta anche contro Ferentino. Quanto di buono abbiamo fatto, dobbiamo ora metterlo in campo già a partire da domenica sera a Ferrara».
Non sarà un calendario semplice quello che vedrà la Givova Scafati impegnata in tre gare difficilissime (nell’ordine: Ferrara in trasferta, Legnano in casa e Triste fuori casa), in particolare le due trasferte, al cospetto di due tra gli organici più quotati dell’intero raggruppamento. Inoltre, all’esordio, potrebbe mancare Ghiacci, alle prese con alcune noie muscolari. «Avremo un avvio di stagione durissimo. Ferrara ha un ottimo roster – ha aggiunto il coach – ed una struttura che, per certi versi, ci somiglia molto: ha cambiato i due americani, rispetto alla passata stagione, che giocano da esterni e che rappresentano la classica ciliegina sulla torta di un complesso di squadra ben orchestrato e strutturato; hanno poi puntato sul nucleo di atleti (Ferri, Benfatto, Casadei, Amici) che hanno fatto molto bene nello scorso campionato. Avendo cambiato poco, sono già rodati ed il loro positivo cammino in precampionato ne è stata la prova. Dovremo essere concreti mentalmente, non guardare l’avversario, ma solo a noi stessi che, come loro, abbiamo conservato il nocciolo duro della trionfale stagione scorsa. Dovremo scendere in campo con grande attenzione, ma senza paura, senza farci condizionare dall’avversario – ha chiosato il tecnico – anzi imponendo la nostra fisionomia».
Antonio Pollioso