Seduta di consiglio comunale infuocata quella di martedì a Pimonte. Il consigliere di opposizione Bartolomeo Chierchia ha chiesto che “la magistratura e le forze dell’ordine indaghino sul piano rifiuti approvato dall’amministrazione Palummo. Ma l’amministrazione, sindaco e soprattutto cittadini sanno che ci dev’essere sempre quel qualcuno pronto a speculare creando o per meglio dire ,portando scompiglio, con quel pizzico di vecchio rancore e rimorso in qualità di ex assessore.
“Sarebbe opportuno fare chiarezza – ha affermato l’esponente di Eguaglianza e Libertà per Pimonte – sui motivi che hanno spinto il sindaco Palummo e la maggioranza ad affidare l’incarico alla ditta “Ecologia e Servizi Italia srl”, dopo la rescissione del contratto con Igiene Urbana, e senza una situazione di emergenza in paese. Non c’è stata alcuna trattativa privata con altre aziende, ma solo il palese interesse ad affidare il servizio di raccolta alla ditta con sede legale a Scafati”.
Ma non è tutto. Ad aumentare i dubbi e le perplessità sarebbero, secondo Chierchia, le 5 proroghe, affidate dall’amministrazione Palummo alla stessa ditta nell’ultimo anno. “Nemmeno dopo il primo periodo di tre mesi – continua il consigliere di opposizione -, il Comune ha deciso di agire come gli altri enti, e cioè con la trattativa privata tra più aziende. Invece, l’amministrazione Palummo ha pensato addirittura di mettere un punteggio vantaggioso, nel bando definitivo di aggiudicamento del servizio, per chi avesse svolto già il servizio sul territorio comunale. Ed era chiaro anche ai bambini – conclude – che una volta rescisso il contratto con Igiene Urbana, l’appalto sarebbe stato vinto da Ecologia e Servizi Italia srl”. Da qui la richiesta, formulata già in sede di Consiglio ai carabinieri, di “indagare per accertare eventuali irregolarità”. Non si è fatta attendere la replica del sindaco.
“C’è stata una transazione consensuale con Igiene Urbana – ha commentato Palummo – e la nuova ditta ha rinunciato per sei mesi al canone. Abbiamo deciso di accettare l’offerta più vantaggiosa per l’Ente, dopo aver contattato telefonicamente altre ditte. La Regione poi, con una nota del 21 ottobre 2013, ci aveva impossibilitato a fare nuove gare e adesso, con il piano industriale approvato in Consiglio comunale, abbiamo risparmiato 193mila euro rispetto al precedente capitolato”.
Ma anche sui numeri è stata bagarre. Chierchia ha infatti affermato, determine e delibere alla mano,che i costi rispetto agli anni passati sono addirittura superiori. “Il nuovo piano prevede una spesa complessiva di 780mila euro (piu’ 100mila euro circa di spese per i kit, clamorosamente non messi in Bilancio). Pertanto le nuove tariffe Tasi sono state applicate sull’importo complessivo del servizio. Il sindaco non dice bugie ai cittadini”. La replica di Palummo. “E’ vero che in bilancio non c’è la spesa relativa all’acquisto dei kit – ha replicato -, ma le bollette dei pimontesi saranno più leggere rispetto allo scorso anno”.
I cittadini ribadiscono che Pimonte a differenza di altri paesi è rimasto immutato nel costo delle bollette per la spazzatura per cui non condividono l’attacco all’amministrazione da parte di Chierchia & co e non vedono nessun motivo per cui lamentarsi.
Michele Sabatino