Le due analisi che sono state effettuate hanno dato esito positivo. L’interessata è stata ricoverata in isolamento presso l’ospedale de Alcorcón. La ministra spagnola della sanità Ana Mato ha confermato in serata la scoperta “nel pomeriggio di oggi di un caso secondario di contagio dell’ebola all’ospedale Carlos III di Madrid”. In una conferenza stampa, Mato ha detto che la persona infetta, un’infermiera spagnola, è stata in contatto con malati di ebola in particolare il missionario Manuel García Viejo, che morì di ebola il 26 settembre.
La donna, che lavora presso l’ospedale di La Paz-Carlos III di Madrid, dove è stata in contatto con i religiosi defunti, si è presentato questa mattina al pronto soccorso dell’Ospedale Universitario Fundacion Alcorcon con sintomi quale la febbre. Il primario dell’ospedale, Antonio Alemani, ha detto che l’infermiera, che è stato in contatto a due riprese, a casa sua, con un malato infetto da ebola, un missionario nel frattempo deceduto, è andata in vacanza il giorno dopo la sua morte. L’ospedale di La Paz-Carlos III ha trattato due casi positivi di ebola, quello di Miguel Pajares e Manuel García Viejo, che sono stati rimpatriati rispettivamente dalla Liberia e Sierra Leone.
Entrambi morti a causa degli effetti del virus. In Spagna sono stati segnalati più di 20 possibili casi di ebola in undici regioni e tutte le analisi hanno dato esito negativo.Secondo Alemani, osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la paziente “è stabile e ha la febbre”, e nulla indica al momento che possa avere infettato altre persone. Il primario ha riferito che la situazione è stabile e sotto controllo ricordando inoltre che per essere infettati occorre un contatto diretto con i fluidi corporei, e si è contagiosi solo dopo che il morbo si è manifestato.