Mario Longobardi, il 51enne che ieri sera ha accoltellato l’ex sindaco di Pompei Claudio D’Alessio, comparirà domani mattina davanti al gip del tribunale di Torre Annunziata presso il carcere napoletano di Poggioreale per la convalida dell’arresto. L’accusa resta quella del tentato omicidio volontario, intanto i militari sono al lavoro per ritrovare l’arma utilizzata per aggredire D’Alessio.
Sono in programma delle apposite perizie sulla profondità ed il tipo di ferite che ha riportato il noto avvocato per capire quale tipo di coltello abbia utilizzato il 51enne.
Il disoccupato di Pompei ieri sera ha sferrato più fendenti all’addome dell’ex primo cittadino che era appena uscito dal suo studio professionale di via Roma. Ad interrompere l’aggressione un cameriere di un ristorante di via Roma.
Poi la corsa alla vicina clinica Mariarosaria per le prime cure del caso: i camici bianchi gli hanno riscontrato ferite ad una mano ed al polmone destro. Alla clinica di via Colle San Bartolomeo D’Alessio è tornato stamattina dopo aver trascorso la notte all’ospedale Cardarelli di Napoli.
Grazie alle indagini-lampo dei carabinieri della stazione di Pompei e del gruppo di Torre Annunziata l’aggressore è stato rintracciato dopo un’ora: agli inquirenti ha detto di essere disperato per la sua situazione economica e familiare, da tempo attendeva una assunzione al Comune di Pompei e si rivolgeva spesso al noto avvocato per essere aiutato.
Ieri sera, però, è nata una discussione durante la quale Longobardi – difeso dall’avvocato Francesco Romano – ha estratto un coltello ed ha colpito D’Alessio.
Lo stesso ex sindaco sarà ascoltato dagli inquirenti per fornire ulteriore elementi sulla dinamica dei fatti e sul movente.