Condanna sociale al provincialismo spicciolo per Ercolano.
E’ triste dover costatare come una comunità dalle tradizioni storico-culturali celeberrime sia retrocessa a paesino di provincia oppresso da una classe politica incapace di governare adeguatamente una delle perle più rappresentative della Campania Felix.
Furbastri e amministratori della domenica continuano ad affollare le piazze soprattutto nei giorni festivi in prossimità delle ormai prossime amministrative locali : in un paese dove spesso dipendenti comunali svolgono diverse attività ( anche imprenditoriali di rilievo) , dove chi ha si concede il lusso di criticare chi “onestamente” non ha nella cinica determinazione di imporsi su un contesto penalizzato alla radice da problematiche occupazionali endemiche tutto è possibile. Sedicenti rappresentanti delle forze sociali, portatori d’acqua politici prezzolati e faccendieri offrono il miserabile quadro di un contesto urbano dove si continua a “scoprire l’acqua calda” a seconda dell’interesse del signorotto di turno.
Il dato più insolito è dettato dal fatto che nonostante si gridi da anni allo scandalo all’interno della macchina comunale con tanto di denunce ( in verità anche formali) inviate alla procura della repubblica nessun provvedimento sia stato ad oggi preso dalla magistratura nei confronti di una classe politica a questo punto al di sopra di qualsiasi sospetto. Non c’è altra spiegazione plausibile da addurre per comprendere un così particolare fenomeno.
Si penta dunque l’onesto contribuente ercolanese ( sia palese l’amara ironia) di aver dubitato dei propri amministratori, gioisca della quotidianità che gli regala Ercolano e investa su un territorio da sempre particolarmente attento alle esigenze dei cittadini. Paradossi e contraddizioni di una Ercolano moderna : come direbbe il buon Eduardo De Filippo “ ditegli sempre di si….”.
Alfonso Maria Liguori.