L’articolo 18 non va modificato. Ne è convinto il segretario regionale della Uiltucs Campania Gennaro Strazzullo, sindacato affiliato all’Ente bilaterale del turismo della Campania, che a tal proposito ha espresso oggi fermamente la propria posizione su quello che è al momento il tema principale della politica e dell’economia italiane.
Il lavoro come perno principale per far ripartire il Paese è infatti il leit motiv del dibattito inaspritosi intorno alla proposta avanzata dal presidente del Consiglio Renzi: una proposta che, spiega Strazzullo, “se servirà per creare lavoro o quanto meno per dare il senso all’Europa che in Italia non ci sono più le cosiddette rigidità e quindi gli imprenditori potranno investire, rischia di portarci su una strada completamente sbagliata”. Eventuali provvedimenti, continua il sindacalista, sarebbero utili se in Italia ci fosse una fase di crescita e quindi di incremento dell’occupazione. Nella fase attuale, invece, un provvedimento del genere serve solo ad “espellere” altri lavoratori dal mondo del lavoro.
Nella proposta avanzata da Renzi, insomma, non si combatte il precariato ma di fatto si rischia d’aumentare il numero di disoccupati esattamente come accadeva prima dello Statuto dei Lavoratori.
“Non è altro – spiega Strazzullo – che l’applicazione definitiva del Libro Bianco di Sacconi. Io invece tornerei piuttosto al CFL (Contratto Formazione Lavoro) che è stata l’unica norma che ha prodotto occupazione esprimendo anche buona qualità della professione. Ovviamente questo significherebbe anche le rigidità normative europee. Va sicuramente agevolato il credito alle imprese. Nelle nostre banche i soldi ci sono. Valorizzerei soprattutto nei nostri territori il settore del turismo, ma purtroppo in Italia non c’è ancora un Ministero dello stesso e ancora più preoccupante mi pare il fatto che in Campania ad oggi dopo tantissimi anni sia stata creata solo una governance del settore”.
