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Gragnano: un primo bilancio dell’amministrazione Cimmino

20141014_115102I primi cambiamenti apportati dal sindaco Paolo Cimmino al paese di Gragnano sono sotto gli occhi di tutti.

Li abbiamo visti? Io sì. Impossibile per gli autisti non averli notati. Ma ci torneremo…

Ricordo il programma che il candidato Cimmino presentava, giustamente, con orgoglio. E sì, il suo sì che era un ventaglio di soluzioni e proposte ben farcito. Lungo e diviso per tipologia di intervento.

Gragnano sembrava inguaiata a leggere così sfacciatamente dove e come si voleva agire. E va be’, i programmi elettorali sono un po’ come i curriculum, gonfiati. Bisogna pur riempire con qualcosa ogni voce. In qualche caso si ebbe, addirittura, la sensazione che si danneggiasse preventivamente per poi scrivere “Ripareremo anche quello”.

A cinque mesi e più dall’elezione del sindaco Cimmino, la prima cosa che balena alla mente è stata l’innovazione della striscia rosa. Poche zone nel paese, contornate dalla striscia sul suolo rosa, riservate alle donne. Ma non a tutte, solo alle donne in attesa (e forse accompagnate dal passeggino per i neonati). Al che mi venne spontaneo immaginare come una donna potesse effettivamente dimostrare agli addetti al controllo del parcheggio (corpo nuovo dell’amministrazione di Cimmino) che fosse incinta e non avesse ancora il pancione. Ci si fida del buon senso? Proprio come i tagliandi gialli e/o blu riservati agli invalidi? Gragnano contava più invalidi che non invalidi. E infatti… Non sono mancate auto guidate e abitate da soli maschi che hanno parcheggiato sulle strisce rosa. Gragnano è il paese dei color-dipendenti. Dateci un colore identificativo e tutti saremo invalidi, in attesa, residenti, etc etc.

Altra novità. Le fibre ottiche che stanno attraversando il submanto stradale. Avremo un accesso al web più performante, evvai!

Altra novità voluta da questa amministrazione è la modifica del senso di marcia fatta alla via Tommaso Sorrentino che da strada a doppio senso si è ritrovata a prevedere il solo senso che concede il collegamento diretto da piazza Aubry alla via stessa e non più il contrario. Ciò si è svolto tra le lamentele degli abitanti, specie di via Vittorio Veneto, penalizzati da tale improvvisa scelta al punto da attivarsi e promuovere una raccolta di firme atta a ripristinare la precedente situazione. Nulla di fatto, comunque. La cosa che stupisce, ma stupisce in negativo, è che il senso di marcia soppresso è divenuto parcheggio a tempo indeterminato. Non ci sono strisce di nessun colore sul suolo. Zona di non sosta, quindi. Invece noi abbiamo immaginato ci sia la striscia e la abbiamo immaginata bianca. Per cui sosta a tempo indeterminato e non soggetta al pagamento del ticket da parcometro. Dei geniacci, va detto.

Inoltre, gli avvoltoi del controllo, il nuovo corpo di guardia, non hanno autorità dove le strisce non esistono. Quindi se Tizia, parcheggiata in zona blu, deve prestare attenzione minuziosa alla scadenza del suo ticket per evitare che l’avvoltoio di turno la multi, Sempronia e Caia, in via T. Sorrentino sostano dove non potrebbero e sostano per lunghi tempi e gratuitamente ché quella zona sfugge al controllo.

Altre novità? Non siamo frettolosi, stanno lavorando seriamente per il museo della pasta, stanno discutendo sulla valle dei Mulini e stanno trovando, pare, una soluzione pure al campo sportivo. Per il 2034 habemus campus. E habemusottimismus.

Anna Di Nola

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