Le dimissioni che, in caso di mancato ricompattamento della maggioranza, erano già state annunciate dalle pagine del nostro giornale prima della pausa estiva, sono giunte questa sera a chiusura di un tormentato consiglio comunale.
Quella ferma convinzione di chiudere una “verifica” e chiedere la fiducia che palesemente non c’era più, non era poi stata riproposta a settembre e l’amministrazione vollese, con una maggioranza che faceva acqua da tutte le parti, aveva provato a vivacchiare e a tirare a campare in attesa di tempi migliori. Ma, si sa, prima o poi i nodi vengono sempre al pettine e così è stato per Angelo Guadagno e per quanto restava della sua amministrazione, troppo minata dal suo interno e forse poco fiduciosa nelle capacità politiche del proprio leader.
Alla resa dei conti, di fronte al Bilancio di previsione da approvare obbligatoriamente, pena lo scioglimento del Consiglio e l’arrivo del commissario prefettizio, Guadagno ha preferito la fuga, le dimissioni. Un ulteriore tentativo, forse, per prendere ancora un po’ di tempo, veramente poco quello rimasto a disposizione del primo cittadino. Se entro il 28 non si riporta il bilancio in Consiglio, verrà nominato un commissario prefettizio.
Questa sera all’ordine del giorno c’era proprio l’improrogabile documento contabile, ma ancora prima di giungere alla discussione di questo punto Guadagno andava sotto, nemmeno poi tanto clamorosamente, sul Piano Triennale delle Opere Pubbliche e addizionale Irpef, punti fondamentali da allegare al bilancio. Quella che sulla carta era ancora la maggioranza su questi punti si è dissolta confermado quanto in verità era già ben chiaro: la crisi c’era e adesso si vede chiaramente e senza alibi e giustificazioni. Fatali per il dimissionario Guadagno le astensioni dei consiglieri della civica di maggioranza, Ivan Aprea e Pasquale Montanino, e degli ex PD, oggi indipendenti, Luigi Petrone e Maria Rosaria Buonocore.
Il rischio era quasi una certezza: andare sotto anche sul Bilancio. Il risultato sarebbe stato quello della fine dell’esperienza Guadagno. Probabilmente una fine rinviata solo per poco, ma Angelo Guadagno, dopo pochi minuti di sospensione, ha deciso di procrastinare la sentenza e senza profferire parola si è ritirato in buon ordine dalla sala consiliare. Bilancio ritirato dall’assessore, seduta chiusa malamente tra i duri attacchi delle opposizioni e cronaca di un fallimento, amministrativo, annunciato.
Delusione, rabbia e dimissioni. Il sindaco Guadagno, salito nel suo ufficio di via Aldo Moro, ha scritto le dimissioni che, se pur non protocollate a causa degli uffici comunali chiusi, sarebbero già state inviate, via fax, in Prefettura. Domattina alle 8,00 verranno presentate al protocollo comunale e il dado sarà definitivamente tratto, almeno per ora.
Guadagno avrà venti giorni per ritirarle, o meglio, per provare a ricompattare e rattoppare una maggioranza, magari provando a mettere in conto qualche “cambiale” da pagare in cambio di un soccorso numerico per licenziare un bilancio, tra l’altro privo del benestare dei revisori.
Per le opposizioni, con in testa Annone, Viscovo, Ricci e Manfellotti, l’amministrazione Guadagno non può avere futuro.
“Nei fatti – ha dichiarato Annone – i numeri non c’erano più da un bel pezzo. Oggi il sindaco è naufragato nella sua stessa incapacità di guidare una barca che già non partiva con i favori dei pronostici, ma che è riuscita, in tutto quello che ha provato a fare, i chiari e colpevoli limiti che hanno caratterizzato questa scellerata stagione della politica vollese”.
Domattina, intanto, Guadagno ha convocato per le 9,00 una conferenza stampa per spiegare quanto intende fare nei prossimi giorni. Non sono in pochi quelli che, però, già stanno pensando alla campagna elettorale.
Angela Del Gaudio