Dimissioni protocollate e primo impegno da sindaco dimissionario con i giornalisti. È cominciata così la giornata di Angelo Guadagno dopo il terremoto politico che lo ha visto sfiduciato in consiglio comunale dalla sua stessa “maggioranza”.
“Ieri – ha esordito Guadagno – si è consumato un vero e proprio tradimento. Quattro persone che ritenevo a me vicine, persone con esperienza politica e che ho voluto in lista alle elezioni che mi hanno visto sindaco di Volla con ampio margine, mi hanno tradito senza remore e senza che potessi attendermi un atto tanto grave, non tanto per me, quanto per il futuro di Volla”. Guadagno non usa mezzi termini. Si dice deluso, ma sereno: “Non sono mai stato legato alla poltrona che mi è stata consegnata dai cittadini vollesi e le dimissioni che ho consegnato stamattina lo dimostrano. Quello che non mi sarei mai aspettato è il comportamento di Buonocore, Montanino, Petrone ed Aprea, paladini, a loro dire, dei cittadini e della città, che, però, alla resa dei conti, quando c’era da votare i tanti provvedimenti che abbiamo proposto per rendere più vivibile il nostro paese, i provvedimenti pianificati per le madri nubili, e dare fiducia al futuro dell’amministrazione e dei tanti cittadini che li attendono, si sono tirati indietro per chiari interessi personali”.
Un incontro con il gruppo di indipendenti, che tirandosi fuori dalla mischia con un’astensione al voto che sa tanto di sfiducia o che gli si sono rivoltati contro con il voto negativo, c’era stato lo scorso lunedì. “In quell’incontro – ha proseguito Guadagno – avevo dato tutta la mia disponibilità a ridistribuire le deleghe assessoriali e ad avvicendare i componenti della squadra di governo. Allo stesso tempo avevo chiesto loro un nome per l’assessore che li avrebbe rappresentati in giunta. La risposta era stata transitoria. I quattro avevano chiesto un giorno di tempo per pensarci, ma li ho rivisti solo in consiglio comunale quando si sono presentati con tutt’altri propositi. La loro presenza era esclusivamente finalizzata a mettermi in minoranza, a votare contro provvedimenti essenziali per il bilancio che andavamo a proporre e solo l’ intuizione di ritirarlo per tempo dai punti all’ordine del giorno ha fatto sì che oggi Volla non sia già commissariata.
Un vero e proprio tradimento che mi è stato portato da chi non ha nemmeno ricevuto il consenso dei vollesi, ma si trova in consiglio solo grazie alle dimissioni di chi è entrato in giunta e da chi troppo esperto e rotto alla politica locale ha pianificato una vera e propria imboscata alla città. Dal canto mio resto sereno, ma non rassegnato. Anche se l’esperienza amministrativa dovesse finire con questo misero atto dettato da questa ignobile decisione, forse dettata da un occulto, nemmeno troppo, regista, non si libereranno di chi, come me, ha sempre lavorato per il bene di Volla e per i tanti cittadini che hanno creduto di riuscire a dare una svolta innovatrice alla politica locale”.
La mannaia per il primo cittadino vollese è però, adesso, rappresentata dalla scadenza del 28 ottobre per l’approvazione del bilancio ritirato nell’ultimo consiglio comunale e per provare a superare questo apparentemente insormontabile ostacolo è già stato convocato un nuovo consiglio comunale per il 27 di questo mese. “Abbiamo riconvocato il consiglio comunale con l’intento di revocare le votazioni già effettuate e riproporle insieme al Bilancio. In questi giorni sentirò tutte le forze politiche per provare a proseguire nell’azione di governo per il bene esclusivo di Volla che non merita un ulteriore commissariamento e dall’inevitabile immobilismo amministrativo che questo comporterebbe”.
Guadagno ha poi dichiarato che il Pd è con lui e che la sua intenzione è di non arrendersi, ma la situazione non è per nulla rosea. Sono stati già convocati alcuni esponenti della minoranza e fissati i primi appuntamenti.
Per l’ex sindaco Salvatore Ricci, tra i primi ad essere invitati da Guadagno, non ci sono margini di intesa: “La toppa – ci ha dichiarato – rischia di essere peggiore del danno; un danno causato dallo stesso Guadagno che avrebbe dovuto alzare la voce e magari dimettersi già un anno fa quando erano cominciati i primi mal di pancia nella sua maggioranza. Allo stato dei fatti non vedo alcuna possibile soluzione se non le dimissioni e il ricorso alle urne. Un ostacolo del tutto insormontabile è inoltre rappresentato dal parere negativo al documento finanziario. L’ amministrazione era stata invitata più volte, proprio dai revisori, a rimettere mano al Bilancio, ma Guadagno e company hanno voluto proseguire ciecamente in una corsa che li ha portati al punto in cui si trovano oggi. Da parte mia non sono e non sarò disponibile a sorreggere chi è stato causa del suo male”.
Dello stesso parere sembrano essere anche gli altri esponenti dell’opposizione. Annone parla di un’ amministrazione incapace e mai compatta che merita di andare a casa, mentre Viscovo non vede punti di convergenza dichiarando che: “L’ amministrazione Guadagno dimostra di essere incapace di amministrare la città di Volla e senza un futuro. Dopo l’ ennesima figuraccia il sindaco ed il Partito Democratico devono constatare la disfatta ed ammettere che in tre anni nessun risultato concreto è stato raggiunto. Volla è diventata una ‘città morta’. Le dimissioni non devono essere solo formali, è giunto il tempo di chi non si rassegna, bisogna rimettere il mandato ai cittadini per cambiare le cose. Bisogna permettere alle piante buone di maturare, tagliando i rami secchi”.
Gennaro Cirillo