Un contributo importante è arrivato da Vincenzo Caprioli, ingegnere, esperto in emissioni d’impianti di captazione biogas e roghi, e consulente dell’associazione “La Fenice Vulcanica”, che ha discusso sull’inquinamento da polveri inorganiche: “insidia formidabile per la nostra salute”. Al centro dell’intervento di Caprioli, però, è stata la discarica “cava Sari di Terzigno” che da un quinquennio a questa parte sta avvelenando una delle aree più produttive e belle del Parco Nazionale del Vesuvio. L’ingegnere nello spiegare i motivi della tossicità delle esalazioni emanate dalla stessa, ha evidenziato la pericolosità dell’impianto di biogas per “la concentrazione di polveri sottili e nano particelle sprigionate nell’aria, dannosissime per la salute umana, animale e vegetale”. Nel suo intervento Caprioli ha anche analizzato i dati degli esami sulla qualità dell’aria di recente rilasciati dalla Sapna, e disponibili sul portale internet istituzionale del Comune, evidenziando come gli stessi siano nei limiti della norma, ma ha anche indicato la necessità di procedere ad esami più specifici da eseguirsi presso laboratori accreditati. Dall’assemblea, dal dibattito che ha fatto seguito alla relazione di Caprioli, dunque, è emersa la volontà di istituire un “tavolo” tra i sindaci di Boscoreale, Boscotrecase, Trecase e Terzigno, con l’obiettivo di passare rapidamente a una riunione congiunta dei consigli comunali al fine di avviare “comuni iniziative a tutela della popolazione vesuviana, esposta ai gravi rischi evidenziati dallo studioso”.
“A stretto giro – afferma l’assessore all’ambiente Raimondo Marcone – convocheremo l’”Osservatorio verso Rifiuti Zero” e elaboreremo una proposta da sottoporre all’esame del tavolo dei sindaci e dei consigli comunali che hanno dato la loro adesione. Ci impegneremo – ha ancora aggiunto Marcone – anche a sostenere la proposta di svolgere autonomi esami di laboratorio sulla qualità dell’aria”.
Giuseppina Vanacore