Al Calandra Institute per venti giorni saranno esposte foto e gigantografie della splendida e da troppo tempo dimenticata Reggia porticese. Nei mesi successivi la mostra sarà itinerante, ospite di quattro Università americane in viene studiata la lingua e letteratura italiana e resterà in esposizione per due mesi presso ognuno degli Atenei. A conclusione delle quattro mostre le immagini dell’edificio borbonico saranno custodite dagli stessi Atenei che le esporranno nei loro locali. «Questo progetto è nato insieme alla dottoressa Rubinaccio con la quale ho deciso di dare visibilità alle bellezze campane nel mondo». Queste le parole dell’assessore provinciale Massimo Lafranco, folgorato dalla bellezza della reggia a tal punto di averci confessato di averla visitata per ben otto volte nei primi dieci giorni del suo incarico da assessore provinciale.
«Purtroppo per diversi problemi, proprio in quei giorni, la Reggia e il bosco che la contorna erano chiusi ma le cose ora stanno cambiando grazie ad una delibera che ha stanziato 5 milioni di euro per i lavori già effettuati e per quelli che porteranno al ripristino e alla riqualificazione completa dei luoghi”, ha ricordato Lafranco sottolineando che attualmente “sono state aperte le stanze al pubblico ed è possibile visitare anche una buona parte del bosco».
«Dobbiamo mettere la Reggia a lustro creando una pinacoteca da realizzare con i quadri d’epoca di proprietà della Provincia di Napoli. Il nostro obiettivo è far registrare finalmente la Reggia di Portici tra l’elenco delle ville vesuviane».
L’assessore Massimo Lafranco ci ha poi spiegato che questo progetto è stato portato avanti grazie all’incontro al Columbus Day dell’anno scorso con Bill De Blasio, quando ancora non era sindaco di New York. In quella occasione avanzò una richiesta all’assessore provinciale con delega al Patrimonio e a Corrado Giardina, presidente dell’ associazione “Terra nostra”: mostrare ai campani newyorkesi principalmente e a tutti gli abitanti della “Grande Mela” le bellezze del Sud a partire dalle province di Napoli e Caserta.
«Valorizzare i beni culturali per farli conoscere agli italo-americani e al mondo per creare un’area turistica che comprenda non solo Pompei ma anche le tantissime altre realtà storico culturali vesuviane presenti in tante città come Portici, Ercolano e Torre Annunziata», questa l’idea di Lafranco.
Non solo il Made in Italy manifatturiero, ma anche quello agroalimentare sarà presente a New York. Grazie al presidente di “Terra nostra” si terrà una cena al consolato generale con tutti i prodotti tipici della Campania e della Lucania offerti dalle imprese delle due regioni in omaggio al sindaco Bill De Blasio che è di origine per metà lucana e metà campana.
Lo sviluppo turistico comporta anche uno sviluppo sociale ma tutto questo è possibile se ci saranno i servizi nelle nostre città che consentiranno ai turisti di poter vivere al meglio i nostri luoghi senza alcun disagio. «Sto lavorando in questo senso perché sento un obbligo istituzionale: dobbiamo sviluppare l’impresa turistica e l’unico modo per farlo è mostrare le nostre bellezze in giro per il mondo”.
L’assessore ha concluso con un messaggio per chi è scettico nei confronti dei politici: «…questo progetto rappresenta la volontà di cambiare, di dedicarsi finalmente alla valorizzazione del territorio e allo sviluppo economico dei nostri comuni. Non esiste solo la mala politica ma ci sono tante persone che hanno voglia di fare e di cambiare in meglio la nostra terra».
Gianluca D’Ambrosio