Il bellissimo giardino/orto della SS. Trinità e Paradiso, antico complesso monumentale di Vico Equense, è rimasto per decenni abbandonato e incolto. Chiuso sostanzialmente al pubblico era uno spazio inutilizzato, spesso ricettacolo di materiali vari ammassati tra gli aranci. Nella scorsa primavera l’attuale presidente dell’Ente, Vincenzo Esposito, insieme ai consiglieri del CdA De Simone e Scaramellino, per superare questo stato di cose ha bandito una gara al fine di affidare a terzi l’uso del giardino e ricavarne anche un po’ di soldi. Come d’incanto è nata una fondazione, la Fast, formata da rispettabilissimi cittadini e professionisti di Vico. La Fast si è aggiudicata la concessione del giardino senza passare però per alcuna gara, d’ufficio, per volere dello stesso Esposito che, a suo dire, secondo lo Statuto ne aveva facoltà.
A seguito di questa decisione, Fast si è insediata attrezzando l’area a proprie spese con giostrine e angoli relax per anziani, suscitando entusiasmo nei cittadini che vedevano finalmente rinascere uno spazio verde, l’unico attualmente fruibile in città, per la gioia di grandi e piccini.
Tutta l’operazione ha però destato l’ira innanzitutto dei due consiglieri del CdA che sono entrati in rotta di collisione col presidente Esposito. A loro dire, Esposito non solo non aveva rispettato il criterio di aggiudicazione tramite la gara, come di comune accordo, ma si era apertamente messo di traverso al Comune, cioè a uno dei soggetti interessati alla gestione del giardino e sponsorizzato soprattutto dagli stessi consiglieri.
E’ così cominciata una lotta intestina, un braccio di ferro tutto interno al CdA. Presidente e Consiglieri sono entrati in rotta di collisione e difficilmente si arriverà a una soluzione pacifica poiché le cause di attrito sono di difficile soluzione.
Innanzitutto il fatto che il comune ha un contratto di affitto stipulato con il CdA relativo alle aule di scuola materna all’interno del complesso, ma Il canone da alcuni anni rimane inevaso ed è in corso tuttora un contenzioso tra Comune e SS. Trinità per morosità. Esposito ritiene che il Comune non sia il soggetto più consono a gestire il giardino proprio perché non garantisce il rispetto dei patti deprivando la SS. Trinità di entrate preziose per il suo mantenimento.
Inoltre, e questo è un fatto nuovo e a dir poco eclatante, Esposito si accorge a quasi due anni dall’insediamento che De Simone e Scaramellino sono incompatibili con la carica assunta nel CdA. Il primo perché come lascia intendere Esposito potrebbe essere a breve costretto alle dimissioni per le stesse ragioni per cui lasciò lo scranno di Presidente del consiglio comunale (ovvero una condanna per falso ndr). La seconda perché, essendo anche Consigliere Comunale, è in evidente conflitto di interessi. Per queste ragioni Esposito ha chiuso il discorso sull’argomento mettendo a tacere i due membri del CdA.
Il fatto è eclatante perché fino a qualche mese fa Esposito difendeva a spada tratta i due membri del CdA, attaccati duramente per gli stessi motivi dagli ex dirigenti del PD cittadino, che contestavano anche le modalità consociative della nomina stessa chiedendo le dimissioni immediate dell’intero CdA.
L’accordo, denunciava il Pd, fu deciso a tavolino dall’ex Sottosegretario all’istruzione Rossi Doria, consigliato dall’avv. Starace di cui si fidava e il Sindaco di Vico Equense, Gennaro Cinque. Sulle modalità della nomina del Cda si era pronunciata negativamente anche l’on Luisa Bossa con una interpellanza parlamentare scritta. Il Ministero competente rispose che effettivamente vi erano i presupposti di illegittimità nella composizione del CdA, ma cadde il Governo e non se ne fece più nulla.
Maria D’Ordia