Di tale dramma c’è silenzio assoluto, specie della vita dei campi profughi, nonché della sofferenza per lo sradicamento dai luoghi natii di una parte degli istriani, con la tristezza per l’annullamento della loro identità; pochissimi hanno trovato l’ardire di raccontare gli eventi negli anni che seguirono.
Cristicchi afferma:“bastava aprire le porte del Magazzino 18 al Porto Vecchio di Trieste, per trovare il contenuto di abitazioni intere, con tutte quelle cose che riconducono all’intimità delle famiglie”. Si aggiunge che, nel trasloco da un magazzino all’altro,suppellettili e ricordi si sono mescolati quale ulteriore annientamento di identità.
Cristicchi, personaggio poliedrico del panorama artistico italiano,attore d’accademia, cantante, cantautore, e molto altro, “aprendo” il magazzino 18,rievocala triste storia.
Federico Orsini